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Parte da Gela il grido di aiuto delle agenzie di viaggio: fateci lavorare!

È un grido d’aiuto roboante, quello rivolto al Governo e alla Regione dalle agenzie di viaggio. L’emergenza sanitaria dovuta al contagio da coronavirus ha messo in ginocchio il settore; in due mesi infatti, la crisi economica dovuta all’emergenza ha spazzato di fatto quanto costruito negli ultimi sei mesi, ma soprattutto ha posto grandi punti interrogativi per il futuro. “Siamo il settore che in un lampo non solo ha azzerato gli incassi abbassando la saracinesca, ma ha letteralmente cancellato tutto il lavoro e gli investimenti dei mesi precedenti per l’intero anno lavorativo ed oggi si ritrova a non aver alcuna possibilità di ripresa. E nel pieno dell’emergenza, mentre arrivavano solo ed esclusivamente annullamenti e insistenti richieste di rimborsi immediati, ognuno di noi ha lavorato ininterrottamente per riportare a casa ogni singolo viaggiatore che a causa della chiusura delle frontiere non riusciva a rientrare nel proprio paese o ancor peggio si trovava all’estero bloccato in quarantena. Noi siamo quelli che, da sempre, dedicano tutte le proprie energie alla pubblicizzazione e alla corretta fruizione dei servizi turistici nel nostro Paese e non solo e che svolgono la propria attività spesso totalmente trascurata dalle istituzioni. Contribuiamo a creare il 13% del Pil nazionale, e promuovendo il nostro bellissimo Paese aumentiamo i fatturati di compagnie aeree e navali, strutture ricettive e commerciali, aziende di autotrasporti, guide e accompagnatori turistici.
A noi purtroppo non basterà rialzare la serranda, a differenza delle altre tipologie di imprenditori, per riattivare la nostra attività. Per questo, pur essendo consapevoli dello sforzo che lo Stato ha fatto e continuerà sicuramente a fare, chiediamo fortemente l’adozione di misure straordinarie a livello regionale o statale .Chiediamo anche incentivi per i nostri clienti affinché tornino a viaggiare per buttarsi alle spalle questo tsunami che ci ha colpito senza che potessimo reagire”.

Emilia Espinosa esperta in turismo

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