La storia della settimana

Margot: dopo tre anni e mezzo il Comune non mantiene le promesse

Gela – Facile parlare di solidarietà; lanciare proclami, cavalcare l’onda della bontà a parole. Fiumi di parole hanno accompagnato il calvario della piccola Margot Migliore, la piccola ballerina scomparta il 6 aprile 2017. La città si è stretta attorno alla famiglia con attestati di cordoglio, vicinanza, anche presenza. La scuola Enrico Solito ha dato il suo contributo per aiutare la famiglia che ha dovuto sobbarcarsi le spese del trasporto della piccola salma da Firenze a Gela. Era nel capoluogo toscano che la bimba era ricoverata per tentare il tutto e per tutto al fine di salvarla dal male incurabile che l’ha divorata. E lì è spirata. E dovevano tornare a Gela le spoglie mortali della bambina e le spese erano ingenti fra funerale e trasporto. E lì si è aperta la gara di solidarietà. Una gara consumata sui video. Parole. Sono rimaste solo quelle. Perché la famiglia Migliore, alla fine è rimasta sola.  Quando i fari si spengono attorno ad una storia, il buio la pervade e nulla resta della promesse. Tutti sanno che le spese per il funerale sono state a carico dell’Ente locale e invece….

 

“Noi aiuteremo la famiglia, saremo con loro” – aveva detto l’amministrazione del tempo. Lo ricordano i familiari che hanno aperto un profilo dedicato alla loro bimba per mantenerne vivo il ricordo

“Sono state promesse mai mantenute.  Margot è morta il 6 Aprile 2017 e il Comune di Gela che aveva promesso un sostegno alle spese del funerale, se n’ è letteralmente lavato le mani.

Il Comune avrebbe dovuto elargire la somma restante, ovvero la metà dei 7000 euro,  e non quella totale, per come aveva promesso. Il Comune  aveva espresso il desiderio di prendersi carico delle spese del funerale di Margot, a tutt’oggi non ha elargito un centesimo”. Eppure non si tratta di somma ingente ma quanto basta per aiutare una famiglia che ancora oggi piange una figlia perduta e deve fare fronte a spese impreviste per una promessa non mantenuta. E piomba la solitudine: senza Margot e senza aiuto. Un’altra pagina oscura della città che non fa bene ai protagonisti ma non fa bene neppure all’immagine di un Ente che vive di denaro versato dai cittadini che dovrebbe proteggere come un cucciolo nella bambagia. E invece…..

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