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Sotto torchio la donna che ha fatto la donazione all’Ipab

Gela – La signorina Giovanna, quando ha fatto la donazione, non avrebbe mai pensato di trovarsi al centro di un ciclone giudiziario alla veneranda età di 81 anni. E’ ancora vispa, lucida e presente.  È stata sotto torchio per ore nella sua, residenza dove ha dimenticato il riposo in quel frangente. Il blitz alla Casa di riposo Antonietta Aldisio di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza ha riguardato anche lei. Maestra in pensione, single, la donna, qualche anno fa, ha deciso, per scelta consapevole di lasciare la sua casa per vivere in compagnia di altre persone. Nell’ èra della moda delle Case di riposo, essendo nella possibilità economica di farlo, ha scelto di vivere nella casa Antonietta Aldisio, memore del tempo della famiglia Aldisio che finalizzava la politica al bene comune. Ci ha pensato e ripensato, ha contattato il presidente del tempo, un sacerdote le ispirava fiducia e ha sottoscritto la donazione. Ha portato con sè anche parte della sua casa per sentirsi più a sua agio in un ambiente familiare: il salotto della sua famiglia, qualche altro pezzo del mobilio, i suoi effetti personali. Di certo non avrebbe mai pensato che la sua donazione sarebbe finita nell’indagine che sta interessando la struttura sanitaria di matrice comunale, passata per l’affitto di due padiglioni, a gestione privata. Quando gli inquirenti l’hanno interrogata ha risposto con decisione, ma, dopo un lungo lasso di tempo, tanto è durato l’interrogatorio, è uscita visibilmente provata. Eppure per mostrare il suo sangue freddo di professionista vecchio stampo, ha fatto una passerella di sorrisi come per dire: ‘tutto tranquillo, non è successo niente’. E’ una delle tante storie che ci accalcano sotto quel tetto che ha fatto la storia di Gela, dove vivono l’ultima parte della loro vita tanti cittadini anziani i cui figli si sono rivolti alla magistratura denunciano fatti, a loro parere, discutibili.

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