Varie

Presentato alla Mattei il progetto Podcast ‘Gela – città di mare’

Gela – “Se una società basata sul mito della produttività (e sulla ricerca del profitto) ha bisogno di uomini a metà – fedeli esecutori, diligenti riproduttori, docili strumenti senza volontà – vuol dire che è fatta male e che bisogna cambiarla. Per cambiarla, occorrono uomini creativi, che sappiano usare la loro immaginazione.” Di Gianni Rodari

È stato presentato stamattina nella Scuola Secondaria di Primo Grado “E. Mattei” dell’Istituto Comprensivo “Gela e Butera diretto da Rocco Trainiti, il progetto un Podcast a Scuola, realizzato dagli alunni guidati dal professore  Sebastiano Ventura, alla presenza delle istituzioni cittadine. 

L’idea è stata quella di realizzare nient’altro che una radio, una radio web da poter ascoltare, leggere e vedere. Ovvero, costruire un contenitore (il programma) e di inserirvi il materiale (le “puntate” audio).. 

La scuola  non solo dovrebbe impartire competenze, fondamentali per dare ai ragazzi gli strumenti per affrontare la vita di ogni giorno ma anche per perseguire i loro sogni, ma deve anche far sì che gli alunni di oggi possano essere quegli adulti di domani in grado di cambiare una società fatta male. Il progetto  presentato e realizzato dai ragazzi della scuola media, grazie al lavoro creativo che, già da qualche anno, gli alunni svolgono con il professore Sebastiano Ventura e alla disponibilità del dirigente scolastico Rocco Trainiti sempre pronto ad incentivare laboratori ed esperienze che vadano oltre l’ordinaria attività scolastica della scuola. Il progetto ha permesso ai ragazzi di contribuire a valorizzare la loro città, in un momento in cui Gela deve necessariamente ripartire dal punto di vista economico, ma il loro lavoro dimostra con forza come sia importante che Gela riparta dalle proprie radici, dalla propria storia e quindi dalla cultura. I ragazzi hanno realizzato, grazie all’aiuto del Prof. Sebastiano Ventura, un Podcast dal titolo “Gela, citta di mare”, attraverso il quale hanno raccontato le bellezze della loro città, dai monumenti, alla  storia, ai personaggi pubblici ecc… e grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale, il link per accedere al podcast verrà presto inserito nel sito del comune di Gela così che chiunque voglia conoscere la nostra città, potrà farlo grazie alla voce e all’impegno dei nostri giovani concittadini. Gela ha bisogno di ripartire ma deve farlo dal punto di vista culturale e sociale così da capire quale grande potenziale negli ultimi decenni non si è scelto di valorizzare, per questo è fondamentale sensibilizzare i ragazzi su certi temi e renderli partecipi fin da subito alla valorizzazione del nostro territorio, affinché da adulti possano rispettarlo e pretendere che la prima economia della nostra città sia il turismo

Le immagini sono state “impreziosite” con “descrizioni” inserite in un book creator.

Da un punto di vista puramente tecnico, i podcast sono programmi audio, solitamente di natura seriale a episodi, che si scaricano da Internet sul proprio smartphone attraverso piattaforme dedicate. Non sono (soltanto) programmi radiofonici, anche se molte stazioni utilizzano con successo le piattaforme di distribuzione dei podcast per ospitare le repliche on-demand delle loro trasmissioni. Non sono neppure un fenomeno nuovo, anzi: risalgono ai primi anni del duemila, quando la facilità di accesso alle tecnologie di registrazione audio e di distribuzione via internet diedero vita a un formato nuovo che si poteva scaricare gratuitamente e ascoltare sul proprio iPod (tanto che il «pod» nel nome è un riferimento abbastanza diretto al player mp3 di Apple).

Se un programma radiofonico viene definito da una lunghezza prestabilita e da tempi irregimentati dalle pause e dagli stacchi, un podcast è invece composto da puntate in forma libera (anche se tutti i podcast hanno, bene o male, una struttura) ed è definito principalmente dall’argomento trattato, senza imposizioni su formato o durata. Questa fluidità, che rende un po’complicato dare una definizione immediata di podcast, è anche la grande forza del medium, che si presta a raccontare, parlare e far parlare di qualsiasi argomento.

Iniziare a navigare sulle piattaforme di distribuzione e ascoltare qualche puntata rimane però il modo migliore per capire a fondo cosa sono i podcast e come funzionano. Se possedete uno smartphone e un paio di cuffie, avete già tutto ciò che vi serve.

Sono disponibili molte applicazioni gratuite per l’ascolto dei podcast, sulle quali è possibile accedere. Guidati dal prof. Sebastiano Ventura gli alunni hanno scoperto, quindi, anche questa modalità di comunicare con gli altri. Abbiamo trovato intrigante, affascinante, emozionante il fatto di dare voce ad un’idea che può arrivare ad un pubblico più vasto che va oltre i nostri compagni di classe, i nostri amici e parenti.

Convinti dell’idea di raccontare la nostra città tramite “una radio web” abbiamo scelto l’argomento da trattare, il titolo del podcast e l’immagine che lo contraddistingue.

 “Gela città di Mare” è il titolo che hanno scelto considerando la posizione geografica e la storia del nostro paese. Le immagini di copertina è una foto Fabio Cafà . Raffigura tre persone che guardano il mare di Gela dalla villa comunale. L’immagine rispecchia il tema del nostro progetto.
Hanno subito trovato interessante parlare dei vari aspetti della nostra città che ha antiche radici storiche, feste e tradizioni, monumenti di pregevole valore architettonico e diversi reperti, che in alcuni casi possono essere ammirati anche nei più famosi musei del mondo. 

Per preparare il file audio il software che si è imposto all’attenzione (in ambiente linux e windows) e che si è dimostrato facile, potentissimo ed estremamente affidabile è “Spreaker”. 

Si tratta di una piattaforma web con la quale è possibile creare e condividere contenuti audio, live o podcast, senza dover scaricare nessun programma. Basta registrarsi o effettuare direttamente il login (anche attraverso le credenziali Facebook) per avere a disposizione tutto ciò che serve per creare il proprio show radiofonico e “pubblicarlo” sulla piattaforma, condividerlo con la vasta community online, e diffonderlo nel Social Web. Una volta depositato il file audio sul web (sempre tramite Spreaker), lo hanno collegato con il servizio Blogger della GSuite di Google. Tutto tramite un telefono mobile, un tablet o PC.

“Per noi alunni è stato interessante – scrivono gli alunni –  istruttivo, emozionante sentire la nostra voce e quella dei nostri compagni, raccolte con ordine dal nostro insegnante in modo da dare all’ascoltatore un’idea quanto più chiara della nostra città”

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button