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Nausica: “applausi per chi fa outing. Per me che faccio il contrario, critiche”

Continuerò nella strada del Signore che mi ha liberata

Gela – “Ho sentito un canto: Spirito santo aprimi gli occhi”. L’ho sentita una, due, quattro volte. La volevo risentire sempre e nel frattempo mi si apriva il cuore e sono rinata. Gloria a Gesù”. Con queste parole ha esordito ieri la giornalista Nausica Della Valle, ospite del gruppo chiesa ‘Parola della Grazia’ in via Bronzino, accolta da pastore Giuseppe La Spina.

In una sala gremita di gente la giornalista ha reso la sua testimonianza di ex omosessuale. “Perché si può fare outing e tutti ti battono le mani e se invece, racconti il percorso contrario vieni ostacolata? – si chiede Nausica di fronte ad un pubblico attento e interessato. Famiglie, coppie, giovani ed anziani, forse qualche omosessuale ma la grande schiera che ormai popola ogni città non c’era, come avviene regolarmente in una società che si allinea. “Certo in un mondo in cui si fanno lezioni ai bambini – dice – per far conoscere loro la teoria gender, non mi stupisce che la mia storia sia scomoda. Ma io vado avanti e la racconto ugualmente. E’ la mia storia e nessuno mi può far tacere”. Nausica ha presentato il suo libro. “Seguimi in questo percorso e scoprirai che c’è molto di più di quello che siamo abituati a vivere, a vedere e a credere”. Così esordisce l’autrice nel primo capitolo del suo libro. In esso Nausica parla della sua esperienza personale con il Signore e della sua vita prima e dopo l’incontro speciale con Gesù. Nell’opera si parla del suo percorso di conversione, che l’ha portata fuori dall’omosessualità e avvicinata a Dio.

“E’ un  libro pieno di temi – dice Nausica – A dicembre del 2017 avevo già iniziato a raccontare la mia esperienze in alcune Chiese in Italia. Scrivere questo libro è stato  terapeutico . Mentre ripercorrevo la mia esistenza fin dall’infanzia, lo Spirito Santo mi ha riportato alla mente episodi, situazioni, frasi, parole che con il tempo avevo rimosso. Mi è passato davanti il rapporto con i miei genitori. Mia madre non era abituata ad essere abbracciata e non sapeva esternare l’amore. Il cocco di mamma era mio fratello e questo mi ha fatto vivere isolata. Mi costringeva a portare i capelli corti e piano piano mi sono adeguata ad un modello maschile. Portavo camice larghe e pensavo alle bambine. Quando ci sono questi problemi si aprono varie porte del vizio: sesso, droga, cibo. E’ da lì che entra il maligno. Io non ho conosciuto la droga, ma il sesso ed il cibo si. Mangiavo enormi quantità di roba e li sputavo e praticavo sesso omosessuale. Eppure è stata la mia ultima compagna a farmi conoscere Gesù. Mi ha portata nella mia prima chiesa evangelica, e lì c’è stato l’incontro inatteso con Gesù, che è stato l’inizio della mia nuova  “libertà”. Iniziare una nuova vita nella fede mi ha allontanato dalla necessità di un amore con le altre donne e mi ha reso consapevole che vivevo in una menzogna”. Il tutto raccontato con allegria e consapevolezza: niente musi lungi e pianti, solo gioia e voglia di trasmetterla. “Il mio libro vuole essere un aiuto a riconoscere la verità rivolto a tutti: vittime di abusi e stupri, ma anche persone affette da bulimia e anoressia. Per questo, insieme alla mia storia, ci sono sette testimonianze di persone che hanno compiuto percorsi simili. Ma sono presenti anche dei consigli indirizzati alle mamme e ai papà, per vivere meglio il loro rapporto con i figli. La fede è un dono che produce benedizioni. E anche la mia famiglia le ha avuto. Basta obbedire ai comandamenti che tutto si appiana: il rapporto con mai madre oggi è stupendo; mio padre bestemmiava ed oggi è un grande fedele di Dio. Gloria a Gesù

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