La stanza Snoezelen al Liceo scientifico Vittorini
Gela – Il Liceo Elio Vittorini di Gela, ha voluto essere protagonista: la prima scuola nella provincia di Caltanissetta a realizzare un progetto di vita per i ragazzi speciali e non solo.
Ha realizzato la stanza Snoezelen, permettendo alla scuola di ampliare la sua offerta formativa e di essere la prima scuola della provincia di Caltanissetta a dimostrarsi sensibile e al passo con le nuove esigenze del territorio. Per questo la scuola con la sua dirigente Angela Tuccio collabora nel contesto di una rete nazionale che le permette una formazione continua e arricchisce questa esperienza dandole tutti gli strumenti per formare i docenti e le figure che collaborano a questo progetto. Si deve, comunque, precisare che l’uso di questo ambiente non può e non deve essere immediato, pena il non raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissasti per i discenti coinvolti. Per essere più precisi è necessario un lavoro preparatorio all’uso e all’ingresso dei ragazzi speciali, soprattutto quelli autistici. La presentazione è avvenuta stamattina nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato rappresentanti del mondo della politica e studenti
All’interno della stanza Snoezelen, si trova materiale di diversa tipologia, in base a quali sensi si vorranno stimolare.
FUNTRONIC: IL TAPPETO INTERATTIVO MULTISENSORIALE
Terapeutico, sensoriale, immersivo, esplorativo, Funtronic crea esperienze sensoriali interattive per bambini e adulti con bisogni educativi speciali.
I tubi a bolle forniscono una forte stimolazione visiva con i loro cambiamenti di colore e i movimenti delle bolle, che generano anche interessanti stimoli uditivi e vibratori.
Proprio perché speciali, in tale modo devono essere trattati. Bisogna in modo propedeutico ed empatico conoscerli e stabilire con loro legami e relazioni stabili che non si limitano solo alla sfera del sé, ma anche alle attenzioni e attività di tipo fisico che si concretizzano in attività specifiche di psicomotricità che hanno dunque il fine di equilibrare e potenziare il loro equilibrio psicomotorio, oltre a rafforzare la fiducia e la stima nelle figure che si occupano di loro e li seguono in tali attività. Ecco perché è indispensabile un ambiente aggiuntivo ma al tempo stesso complementare all’ambiente sensoriale, che si è soliti chiamare “aula di psicomotricità”. Questo, in conclusione, il progetto che vedrà tutti i docenti coinvolti nei prossimi mesi e negli anni a seguire.