Gela – Giuseppe torna a casa. Giusto il tempo per la famiglia di affrontare le pastoie burocratiche in questo difficile periodo e poi potrà riposare nella sua città che lo ha visto nascere, crescere ma non morire. Neppure i suoi familiari lo hanno potuto salutare come volevano. Tutto si è svolto a partire da dicembre. Tre mesi per conoscere per la prima volta, seriamente, gli ospedali e poi tutto si è accelerato fino all’epilogo di due giorni fa. Tre mesi per morire. La città è rimasta attonita: nessuno sapeva che Giuseppe stesse male e la terribile notizia ha lasciato tutti senza parole. Ecco invece le parole dei suoi familiari dal dolore profondo e composto.
“Mai avremmo voluto scrivere queste righe ma con dolore profondo siamo costretti a farlo.
In tempi così duri come questi siamo stati chiamati a sopportare un ulteriore sofferenza, la più terribile, la perdita di Giuseppe di Simone. Giuseppe era un figlio, un fratello, un nipote, un cugino amato, per questo motivo le nostre vite senza di lui non saranno più le stesse. Giuseppe era un pezzo della nostra attività che per noi non è solo questo, è sopratutto casa, famiglia e il centro della nostra vita ed è fatta di tanti cuori oggi straziati, che piangono il loro figlio. Giuseppe è stato una persona fondamentale per le nostre vite , ad ognuno di noi ha lasciato un ricordo indelebile e nulla questo potrà portarcelo via, proprio nei tuoi ricordi oggi noi ci rifugiamo per cercare una carezza di conforto. La cosa che più ci addolora è non potere essere vicino a te nei nostri ultimi saluti e così il dolore diventa insopportabile. Giuseppe, carissimo e amato figlio La Brace ti saluta con un grande applauso che ti accompagnerà da qui all’eternità, un applauso per celebrare la vita che hai vissuto con gioia forza e coraggio che ti hanno contraddistinto. Sarai sempre con noi perché non ti dimenticheremo. Ciao Giuseppe”. Con ogni probabilità domenica, l’ultimo saluto
