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Gela. Social e chat delle mamme. L’amministrazione costretta ad intervenire sulla qualità delle acque marine cittadine

E di questi giorni una polemica nata sul social Istagram, con una “story” su di un profilo di ben 19.000 followers che per lo più tratta interviste divertenti.  In questi giorni riporta una chat di non meglio precisate “mamme” e sappiamo quanto possano essere letali dal 3 commento in poi queste chat, potrebbero causare cataclismi ed in questo caso, come sempre hanno scatenato un verminaio incredibile.

La questione dell’uso e dell’abuso delle chat delle mamme, soprattutto scolastiche, è argomento da tempo dibattuto. E’ sufficiente fare una ricerca su internet per trovare decine di post sull’argomento. La prestigiosa testata Il sole 24 ore ha tuonato: I gruppi Whatsapp infestano la vita di alcuni genitori e sono lo sfogatoio per altri.
Lo stesso blog PianetaDonna, con molto coraggio ha scritto una articolo autoironico sulle mamme definendo dieci tipologie di mamme da bannare nelle chat.

Ma chi sono le mamme che scrivono messaggi su Whatsapp?

Sono mamme che danno vita a delle chat inutili, invadenti e diseducative.
Abbiamo raccolto impressioni da più fonti, sia mamme che papà, e quello che è emerso è che le mamme che scrivono su Whatsapp riescono a tirar fuori il peggio del peggio.
La cosa forse più divertente delle mamme che scrivono messaggi su Whatsapp è che buona parte delle mamme (normali, aggiungiamo) non farebbe mai la rappresentante dei genitori (la stessa che fonda e apre la chat di classe).
Ma allora chi finisce a ricoprire questo ruolo nelle chat mamme su Whatsapp? Il 90% dei casi, la mamma meno indicata.
Nel restante 10% dei casi la rappresentante è fortunatamente una mamma equilibrata e pragmatica, ma che dopo il primo mese di scuola (quando resiste) ha già giurato a se stessa che mai più si farà incastrare in questo ruolo.

Una mamma “coraggio” come l’abbiamo definita, ad un certo punto ha deciso di abbandonare la chat mamme. Queste le sue parole:”
“…non ne potevo più di messaggi inutili e falsi. Righe e righe di cuoricini e frasi ipocrite. E quando un giorno una mamma ha postato la foto dei calcoli renali che aveva appena espulso, ho detto basta. Io lavoro e non posso passare il tempo a scorrere le dita sullo schermo per cercare una qualche notizia utile su centinaia di cazzate, e poi trovarmi i calcoli renali.”

Ma questa mamma era nello stesso tempo preoccupata. “Se sei fuori dalla chat mamme di Whatsapp, rischi che le mamme ti isolino, ma il peggio è che mio figlio rischia di essere isolato.”
Questo è quello che io chiamo la MAMMAFIA.

Un vero protocollo codificato non esiste. Esiste però uno schema abbastanza diffuso che si ritrova quasi sistematicamente nelle chat delle mamme di classe.

Il cuore pulsante delle chat mamme di classe su Whatsapp è costituito mediamente da 5 mamme attiviste. La “cupola”.

La prima, il capo, la rappresentante dei genitori. Quasi sempre è quella che ha creato il gruppo. Lei è la leader sebbene il più delle volte, è quella meno indicata a ricoprire il ruolo.

La seconda, la fomentatrice. E’ la mamma che avrebbe voluto fare lei la rappresentante, ma è stata trombata alle “elezioni”. Alcune volte è la stessa che l’anno precedente ha ricoperto lo stesso ruolo ma non ha né capito, né digerito di essere stata sostituita perchè incapace. Ma lei sa. Sa tutto. E soffia per accendere le polemiche.

La terza, la quarta e la quinta mamma sono le adepte. Sono le mamme che scrivono su Whatsapp che hanno i bambini più problematici, i più vivaci, o semplicemente quelli che hanno un tempo diverso nell’apprendimento. Ma i loro ragazzi sono i migliori e la colpa è della scuola e degli insegnanti. “La scuola non capisce”. Sono bombe ad orologeria. Pronte ad esplodere.

Molte non lavorano. Si sentono “event planner”, perchè dover organizzare la cena di Natale e quella di fine anno le impegna per 10 giorni di fila (ma un giorno è più che sufficiente). Sono attiviste politiche mancate, o finte ambientaliste. Si sentono nutrizioniste e esperte in alimentazione pronte sempre a criticare il menù della scuola. Quelle che lavorano ti fanno credere che solo loro lavorano, ma poi tutti sanno che passano le giornate su Internet, su FB e Instagram e hanno almeno tre profili con altrettanti pseudonimi per non farsi riconoscere. Un pò psicologhe, un pò puericultrici loro sanno sempre come e cosa fare per educare i bambini. Non hanno mai insegnato ma conoscono tutto sull’insegnamento. I loro figli sono i migliori e i più buoni, e sono sempre i figli degli altri che fanno restare indietro la classe.

LA CHAT DEL BATTERIO

Abbiamo letto, anche per voi, questi 10 o 12 screen, presi a inseriti nella story ed è palese che navigano su google per capirne qualcosa, sopratutto per poter commentare con un minimo di idea sul contendere questione, Il tutto ha portato a scrivere cose davvero interessanti e divertenti,

Fermo restando che qualcuno è stato davvero male e ce ne dispiace, crediamo che tutto questo polverone sia stato creato ad hoc. Basta davvero poco una chat di whatsapp molto letta, lanciare il commento ed è fatta. Pare sia successo così e quindi i commenti si sprecano

  • dal “batterio stafilocco”,ai medici che ne hanno riscontrato (cosa?) in vari pazienti,
  • eruzioni cutanee, bruciori (dove?)che non si può nemmeno camminare,
  • pronto soccorso che a malapena ti visitano perché non c’è un dermatologo,
  • non solo con i bambini anche adulti di 30 anni,
  • naso che cola e gola ko,
  • la moria di gabbiani per intossicazioni.

Le mamme sospettano che sia colpa delle derattizzazioni incontrollate nelle foci (gattano e gela? distanti tra loro 6,6 km?) con contaminazione delle acque chiedendo controlli all’Asp (forse era meglio interessare l’ARPA Sicilia che delegata alla verifica delle acque inquinate). Ovviamente non potevano mancare i ricordi negli annali con bimbi pieni di pustolette su tutto il corpo e qualche linea di febbre.

La cosa strana è che nessuno mai cita il luogo effettivo dove tutto ciò può essere accaduto, a Gela soprattutto, nessuna traccia.

Poi all’improvviso quando ormai pensavi che tutto scemasse, un commento di una “mamma”, cambia le carte in tavola “una bimba ha avuto dei sintomi in piscina ed è stata ricoverata per 7 giorni con addirittura 2 virus, non sappiamo se certificati o no, con vomito e diarrea.

Ma come il mare, la derattizzazione ed ora la piscina? Ma quale piscina? non si sa. l’11 agosto la notizia:

Nel corso dell’attuale periodo estivo, i Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, hanno eseguito una campagna di controlli presso parchi acquatici e piscine destinati all’uso ricreativo e di divertimento. L’intensificazione dei controlli è stata pianificata al fine di verificare il rispetto dei livelli qualitativi e di sicurezza dei servizi offerti, anche in relazione al prevedibile aumento di accessi degli utenti connesso con il notevole flusso vacanziero e con le condizioni climatiche caratterizzate da intense temperature. Sono stati inoltre disposti 10 provvedimenti di chiusura, anche in provincia di Messina, nei confronti di piscine e altrettanti impianti e aree ricreative acquatiche a causa di gravi criticità ritenute incompatibili con la prosecuzione dell’attività ludica e con la frequentazione degli utenti.“i legali responsabili di due parchi acquatici, ubicati nella provincia di Messina, poiché, a seguito di attività di campionamento eseguita sulle acque di approvvigionamento ed in vasca, è stata accertata l’inidoneità delle piscine per uso ludico-ricreativo a causa della presenza di batteri e cariche microbiche oltre i limiti consentiti dalla legge, rilevando la presenza di batteri coliformi, Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa.È stata disposta l’immediata chiusura di entrambi gli impianti il cui valore ammonta ad 550.000 circa.

Ma i commenti continuano senza sosta:

  • è accaduto anche a giardini di Naxos,
  • ad una mia amica a cui accaduto stessa cosa a Marina di Ragusa,

Poi ciò che davvero non ti aspetti e che ti fa pensare a tutta una pseudo montatura: “la stessa situazione c’è a Mikonos, Dubai, Gallipoli, Rimini, Riccione, Malta, perchè il batterio (ma quale???) gira già da un pò, trasmigrando pure in Toscana, apperò!!!

C’è chi è andato dalla guardia medica la quale ha prescritto un tampone covid, ma ovviamente ha preferito andare in una farmacia che “sono stati così gentili che mi hanno dato la cura ad hoc”.

Pensando che tutto fosse finito, cambia tutto di nuovo, “il batterio può essere nelle tubature dell’acqua, “dopo una doccia mi sono riempita di chiazze rosse e sono andata la pronto soccorso e mi hanno liquidata dicendomi che è una reazione cutanea.”

Infine si continua con Marina di Ravenna, e non per ultimo il genio “siamo andati a ferragosto a Giardini di Naxos ed il mare era contaminato”, ma non si sa da che, ma c’era divieto di balneazione” da giorno 10 agosto :

 Dopo gli accertamenti dell’Asp di Messina, effettuati in collaborazione con la capitaneria di porto, il sindaco di Giardini Naxos (Messina), Giorgio Stracuzzi, ha emanato un divieto temporaneo di balneazione in tre punti della costa giardinese. In particolare il divieto è in vigore in zone frequentate dai bagnanti e precisamente: alla foce del torrente San Giovanni, alla foce del torrente Santa Venera ed allo sbocco del canale Recanati.

revocata poi il 19 agosto

Torna balneabile il mare di Giardini Naxos nel Messinese, dove nei giorni scorsi era arrivato il divieto in seguito ad alcuni parametri fuori norma. Ci sono stati gli accertamenti del laboratorio di Sanità pubblica di Messina, effettuati il 19 agosto, che hanno registrato parametri entro la norma delle acque.

Questa è la storia delle mamme.

Il comune viste le pressioni, non sappiamo da parte di chi, si è sentito in dovere di emanare, visto che non ha previsto un bollettino settimanale da emettere, un comunicato di questo tenore:

“Non c’è alcun allarme inquinamento, il nostro mare è pulito e lo certifica anche il Ministero della Salute”.
Così il Sindaco Lucio Greco tranquillizza la cittadinanza dopo che, nelle ultime ore, ha letto e ricevuto moltissimi messaggi in cui i gelesi, preoccupati e allarmati, chiedevano informazioni circa lo stato di salute del mare. Pare, infatti, che si siano verificati su tutto il litorale, non solo gelese, una serie di malesseri, alcuni dei quali hanno portato anche al ricovero ospedaliero. I sintomi più comuni denunciati sono chiazze sulla pelle, arrossamenti, nausea e vomito. Il primo cittadino si è immediatamente attivato per saperne
di più ed è stato ampiamente rassicurato da chi di dovere.
“Posso affermare senza timore di essere smentito – continua – che le acque del nostro mare sono pulite e balneabili, e lo si evince anche dal sito https://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/home.do, che invito tutti a visitare. 8 i punti del nostro litorale nei quali si è proceduto a campionamento ed analisi:
ovest porto rifugio, Macchitella, ovest lanterna, Lido Conchiglia, Manfria (2), Punta Secca e Roccazzelle. Tutti hanno dato esito “Eccellente”. Il motivo che ha scatenato questi problemi di salute, pertanto, non è da ricercare nell’acqua del mare, che è sano e meraviglioso. Godiamocelo!”.

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