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Gela, prelevavano rifiuti, anche pericolosi, e li abbandonavano in aree vicine al centro abitato. IL VIDEO.

Dalle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, unitamente ai militari del Comando Provinciale di Caltanissetta, stanno eseguendo una ordinanza di misura cautelare personale e reale nel contesto di una operazione convenzionalmente denominata “ZONA FRANCA”, relativa a plurime operazioni di smaltimento abusivo di rifiuti in alcune aree della città di Gela. Inquinamento ambientale e illecita gestione di rifiuti sono i reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Gela  nei confronti degli indagati. 30 Carabinieri del Reparto Speciale e dell’Arma territoriale sono impiegati nell’odierna operazione.

Si tratta di un’attività condotta su Gela nel periodo tra maggio e settembre del 2021. Tutto parte da una denuncia che ritraeva lo stato di degrado ambientale di alcune aree rurali di Gela, le cosiddette “Trazzere”, vicino al centro abitato, bersagliate dall’abbandono di rifiuti speciali, anche pericolosi: vasche in eternit, elettrodomestici e altro. A smaltire i rifiuti erano degli autotrasportatori abusivi, non iscritti all’albo gestori ambientali. Padroncini che rispondevano a chiamata diretta delle persone. Molto spesso smaltivano i rifiuti attraverso la combustione con gravi conseguenze sia per il suolo che per l’aria.  Agli arresti domiciliari è finito un autotrasportatore abusivo del posto. Inoltre sono state eseguite anche 21 misure cautelari reali, ovvero sequestri preventivi, di cui 15 riguardano i mezzi utilizzati da questi autotrasporti abusivi per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, e sei sequestri riguardano le aree trasformate in discariche abusive a cielo aperto a ridosso del centro abitato.

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