Varie

Un tesoro poco conosciuto

Nutriamoci di sicilia

Di Dott.Paolo Scicolone

Integratori alimentari? Ne troviamo tanti in natura e fra i più importanti ce n’è uno molto diffuso ma poco utilizzato.

La pala di fico d’india o cladode. Sto effettuando una ricerca assieme ad una laureanda sulle proprietà nutritive e farmaceutiche di questa pianta. Se ben note sono quelle del frutto, vero e proprio tesoro di Sicilia, ancora pochi studi si producono dalle nostre parti sulle altre parti della pianta: Semi, Bucce, Fiori e, per l’appunto, cladodi.

Delle pale molto noto è il consumo alimentare e terapeutico, tal quale o trasformato, nei paesi originari del centro America, ma ancora molto indietro siamo in Sicilia che pur detiene il 90%-95% della produzione Italiana ed è la regione più importante in Europa da questo punto di vista.  Eppure ha un profilo nutrizionale di altissimo valore che, legato all’abbondanza e alla relativamente facile reperibilità, dovrebbe incentivarne gli usi.

A dire il vero le proprietà cicatrizzanti e rigeneranti della pelle, ma anche disinfiammanti, le sentivo raccontare dai miei nonni. Quindi un uso tradizionale, seppur perduto, si conosce da tempo. Eppure a leggere i dati finora raccolti siamo davanti ad un vero e proprio miracolo della natura, che produce un gel che non ha nulla da invidiare a quello di Aloe tanto commercializzato e reclamizzato negli ultimi decenni, ma risulta essere meno tossico. Solo che il fico d’India ha avuto la sfortuna di trovare residenza prediletta in Sicilia, l’aloe non solo qui, ma anche in quei paesi in cui le case farmaceutiche hanno veri e propri domini.

Cicatrizzante, disinfiammante, nutritivo e rigenerante, quindi. Ma anche, e soprattutto, ipoglicemizzante e ipocolesterolemizzante. Sono straordinari i risultati che lentamente emergono dagli studi sull’utilizzo di nutraceutici a base di estratti di cladodi di fico d’india. Ma non solo. Il contenuto di calcio e potassio è davvero consistente e ne fanno un ottimo integratore di Sali Minerali paragonabile o superiore (a seconda di area di coltivazione ed età) ad altre regine della natura (spinaci, cavoli, broccoli, lattuga). La vitamina C è la vitamina più presente, e su questo dato già alcuni studi stanno provando a promuoverne l l’estrazione e l’utilizzo per produzioni di “functional food” o integratori.

Leggevo di recente delle ricerche che evidenziavano l’alto contenuto di una sostanza che si chiama narcissina, flavonoide di cui è ricca anche un’altra specie molto più conosciuta ed usata in erboristeria, la calendula,  a cui sempre più studi attribuiscono un ruolo come inibitore della divisione delle cellule tumorali ed un effetto antivirale. I flavonoidi presenti sono anche altri, proprio in quelli siciliani abbondano certi elementi che altrove sono meno presenti, ed hanno tra l’altro, insieme alla vitamina C, uno straordinario potere di protezione dall’eccesso di radicali liberi presenti nell’organismo, proprietà rilevata da varie università mettendo a confronto più metodi.

Parliamo di amminoacidi? Fra tutti quelli presenti spicca la glutammina, a cui la natura, i biologi ed i medici lo sanno, ha consegnato un ruolo da protagonista nella biochimica e nel metabolismo umano. E’ il più diffuso nel nostro organismo e particolarmente sensibile a stati di forte stress, sia fisico che mentale (molti sportivi lo sanno), malattia, infezioni di vario genere. 

E le fibre? le tanto pubblicizzate fibre? Come ogni vegetale la pala ne è ricca, soprattutto quelle più anziane, tanto che già alcune aziende si stanno mobilitando per poterne utilizzare le proprietà.

E poi se ha trovato proprio da qui l’habitat ideale è perché, come per noi Siciliani, le condizioni energetiche vitali (forse i gli amanti della fisica quantistica possono afferrare meglio questo concetto) trovano qui gli equilibri più proficui; come noi, appunto! Non è mai un caso se si nasce e si cresce in un certo luogo. 

Negli USA, da questa pianta, dalle mucillagini in particolare, si ottengono delle compresse che stanno avendo tanto successo utilizzate per lenire i postumi della sbornia.

In incremento anche gli studi che ne confermano le attività anti gastrite, anti artrosi, anti ulcero genica, anti infiammatoria e, per la gioia di tanti, dimagrante. Probabilmente è potente anche come equilibratore di terreno per la crescita delle nostre colonie batteriche utili, il cosiddetto micro bioma, argomento d’avanguardia che sta interessando tutti gli studiosi operatori del benessere. 

Proverò personalmente un preparato formulato e realizzato in Sicilia che mi consegneranno a giorni, oltre che l’utilizzo alimentare del prodotto fresco. Tante proprietà non possono essere lasciate solo sulla carta, la curiosità è forte.

L’interesse sul piano alimentare e nutraceutico di questi anni si accompagna a quello cosmetico ma non solo. Ormai tutti i settori produttivi, dal tessile al design, dal mangimistico al concimistico, dei biogas, dell’edilizia, delle tecnologie alimentari, stanno sfornando nuove idee e progetti attorno  alla pianta ed in particolare ai cladodi. E la materia prima ce l’abbiamo proprio qui. Vedremo se sarà l’ennesima occasione persa per la Sicilia.

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