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Verso la finale di Coppa Italia, con il pubblico. Gasperini: “Io zero titoli? Per la legge dei grandi numeri…”

Gian Piero Gasperini ci crede. Sogna di battere la Juventus e di alzare con la sua Atalanta la Coppa Italia e anche se è stato inserito tra i papabili per la panchina bianconera, al futuro non ha fatto neppure un accenno. E’ concentrato solo su come superare la Signora per regalare a Bergamo e alla Dea una grande impresa.

Gasperini, ha detto che una vittoria sarebbe una ciliegina…
Sarebbe un’ottima ciliegina, ma il grosso è la torta fatta negli ultimi cinque anni. Siamo alla seconda finale e ci siamo qualificati tre volte in Champions che sono un grande successo anche se non abbiamo alzato un trofeo.

Influirà il fatto che domenica sarete arbitri del futuro in Champions della Juventus sfidando il Milan a Bergamo?
Stupido è chi dice certe cose. Noi siamo responsabili del nostro destino come lo saranno Milan e Juventus. Sono state girate 37 partite e c’è una classifica. Noi faremo tutto per vincere la Coppa e arrivare secondi in classifica. Il resto sono illazioni di poco conto.

Che effetto fa essere arrivati davanti alla Juventus in Serie A?
Quest’anno siamo stati bravi perché non eravamo mai riusciti ad arrivare davanti a loro. Noi siamo andati forte e loro non si sono ripetuti sui livelli dello scorso anno. Non vuol sire che non abbiamo giocatori bravi, ma che noi lo siamo stati più continui.

Sente una pressione particolare?
Da una finale deve uscire un vincitore e abbiamo il diritto di giocarci questa classifica. Mi auguro che sia una finale bella e importante.

Lei è a zero trofei vinti: le pesa?
Non ho mai vinto però le soddisfazioni passano anche da altre prestazioni: quest’anno abbiamo ottenuto 23 vittorie e lo scorso anno 78 punti. Se devo scegliere tra la qualificazione alla Champions e la vittoria della Coppa Italia scelgo sempre la prima.

Rispetto a un mese fa che incontro si aspetta?
Ogni gara ha la sua storia, ma ora però siamo a maggio e c’è in programma una partita secca. Può succedere di tutto.

Dove è più forte l’Atalanta rispetto a due anni fa, quando perse in finale contro la Lazio?
E’ diverso l’avversario e il contento perché ora siamo in campo neutro. Tu lavori per farti trovar pronto in una partita così e noi lo abbiamo fatto.

Vi sentite favoriti contro la Juventus?
Non è quello che penso io. Contro la Juventus non puoi essere favorito. Idem quando mi dicevate che lo eravamo contro il Real. Crediamo di poter vincere contro un’avversaria così forte con giocatori così forti. Questo è un altro discorso.

Il suo nome compare tra i papabili per la panchina della Juve del futuro. Se la chiamassero?
Se battiamo la Juventus, faremo festa e non avrò tempo per queste cose.

Che effetto le fa sfidare la Juve e un Pirlo che le ha fatto i complimenti per il suo percorso professionale?
Ognuno è arbitro del suo destino. Lui è alla Juve e la situazione lo ha portato a giocare due finali. Può ancora far bene in questo finale di stagione.

Nel 2011 a Pechino ha perso la Supercoppa Italia complici le assenze, due anni fa ha perso la Coppa Italia per qualche episodio. Cosa le fa pensare che stavolta finirà diversamente?
La legge dei grandi numeri… Ogni finale è diversa dalle altre. Noi questa finale l’abbiamo conquistata sul campo e ci arriviamo con una squadra, una società e un ambiente che sono cresciuti tantissimo. Tutti ci chiedono di vincere una coppa come un suggello al lavoro fatto, ma noi abbiamo consapevolezza delle vittorie che ci hanno portato fin qui.

Che effetto le farà rivedere il pubblico?
La speranza di riaprire gli stadi è grande per far tonare la gente a tifare per le loro squadre. Speriamo questo sia solo l’inizio per tornare alla normalità.

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