Sportvela

Luna Rossa-New Zealand 3-3: in Coppa America non si spezza l’equilibrio

Gli dei della Coppa America non riescono a decidersi: Luna Rossa o Team New Zealand? Nel dubbio ecco un altro pareggio, timone al centro e avanti a regatare. Il terzo giorno di America’s Cup in un Golfo di Hauraki preso d’assalto dalle barche del pubblico (con il livello di allarme per coronavirus al minimo, gli spettatori hanno potuto affluire numerosi: attorno al campo di regata sono state contate 1571 imbarcazioni) registra ancora una volta una situazione di equilibrio perfetto: una vittoria per gli azzurri e una per i kiwi, capaci di approfittare di una (rara) pessima partenza della coppia Bruni-Spithill. E adesso il risultato è 3-3. Si prosegue ad oltranza, con due regate nella notte (italiana) di sabato. E Luna Rossa — dopo aver ha battuto il primato del Moro di Venezia che nel 1992, prima barca italiana della storia, riuscì a vincere una regata in Coppa America con America3 —, oggi ha superato se stessa, conquistando il terzo successo in una sfida che può riservare ancora molte sorprese

La prima regata (quinta della serie)

Il vento è leggero, come venerdì. Anzi, leggerissimo. 7-8 nodi, appena sopra la soglia minima per poter dare il via (6,5 nodi), come piace a Luna Rossa. E infatti la partenza dell’attacco a due punte Bruni-Spithill è di nuovo convincente: fuga verso il lato destro del box, leggero anticipo sulla linea, con entrambe le barche costrette a rallentare e a scendere dai foil. Ma Luna Rossa è la più veloce a risalirci e riprendere velocità e poi via, sottovento, con il timing giusto e il miglior posizionamento sul campo. Luna Rossa si prende la sinistra, che si rivela la scelta migliore: c’è più pressione, poco dopo lo start la Luna ha già 250 metri di vantaggio sugli inseguitori. In avvicinamento al primo cancello di bolina, nella radio di bordo si sentono Bruni e Spihill discutere la tattica: «Non voglio strambare troppo presto — dice Checco —, voglio dargli fastidio subito, nella prima parte della poppa». L’aria perturbata da chi conduce la regata, infatti, che costringe chi insegue nei rifiuti del vento, è la peggior punizione per i kiwi. 32” il vantaggio della Luna alla boa di poppa, Te Rehutai non si arrende, rosicchia qualche secondo ma Luna Rossa ormai è imprendibile e chiude con 18” di delta. Pari le manovre a bordo: 19 virate e 9 strambate ciascuno. 25.993 metri percorsi dagli italiani contro i 27.548 dei kiwi. È la terza vittoria che la Luna ottiene in Coppa America: un risultato, di per sé, storico. La zampata permette all’Ac75 azzurro di allungare e riportarsi in vantaggio: 3-2.

La seconda regata (sesta della serie)

Il vento non cambia: c’è un leggerissimo rinforzo ma siamo sui 9-10 nodi. Ancora una volta, come è sempre successo fin qui, è la partenza a decidere la regata. Non è noioso? chiederanno a Checco Bruni alla fine della giornata: «Come se in America’s Cup, anche con le altre classi di barche, non fosse mai successo!» è la risposta del timoniere palermitano. Questa volta lo start della Luna è più che imperfetto: impantanata nel Golfo di Hauraki, inspiegabilmente lenta (almeno 10 nodi meno dei kiwi), goffa e a disagio, la barca azzurra si fa superare a destra da Re Rehutai, lanciata a tutta velocità verso la linea di partenza. La regata è già finita perché a sinistra del campo i neozelandesi trovano la pressione che cercavano e volano, letteralmente, via, navigando con profondità e aumentando il vantaggio boa dopo boa. Un minuto e 41” il delta finale a favore dei detentori della coppa. Come spiegare l’errore? Ci pensa Jimmy Spithill, senza giri di parole: «Sfortunatamente siamo caduti in una’area senza vento, senza riuscire a far ripartire la barca. È una di quelle cose che possono succedere in aria così leggera: in queste condizioni il campo di regata è un terreno minato, soprattutto nel box di partenza. È stato un peccato, perché poi non abbiamo trovato l’occasione di passare i rivali. Anche oggi abbiamo imparato qualcosa di nuovo, che ci porteremo dietro domani. Team New Zealand rimane la barca favorita».

Cosa succede ora?

Anche le prime due giornate di regata erano state all’insegna del più assoluto equilibrio. Dopo l’1-1 del 10 marzo, venerdì 12 marzo la situazione non era cambiata: una vittoria a testa per fissare il punteggio sul 2-2.
La serie di regate della 36esima Coppa America prosegue a oltranza fino a quando gli dei del vento non avranno scelto un vincitore. Luna Rossa e Te Rehutai tornano in acqua sabato notte (alle 4 ora italiana), per cercare un refolo di vento che spezzi la surplace. La battuta del giorno è di Checco Bruni: «So che qualcuno può pensare che ci sia un accordo tra team per andare avanti così, appaiati. Ma ve lo garantisco: non l’abbiamo mai firmato!». Ci fidiamo.(corsera)

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button