Attualita

Ugl: “si rispetti il protocollo condiviso”

Caltanissetta – Dopo l’emanazione del DPCM del 26 aprile scorso, che tra le altre cose prevede la ripresa produttiva di una vasta categoria di attività prevista per oggi, si è riunito in videoconferenza, il direttivo provinciale della UGL territoriale di Caltanissetta – Gela per discutere sulle strategie sindacali da mettere in campo, al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori impegnati in questa fase logistica di ripresa dopo il lungo periodo di fermata emergenziale dovuta alla prevenzione del contagio da COVID-19. “E’ necessario  che ogni realtà produttiva si adoperi – dice il segretario dell’Unione Territoriale di Caltanissetta, Andrea Alario –

affinché venga rispettato il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID- 19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto tra Governo e Parti sociali.
L’UGL territoriale di Caltanissetta – Gela è consapevole del fatto che si sta affrontando una situazione
critica che non ha bisogno di grandi spiegazioni, specie per molte categorie produttive.
Bisogna mettere in campo strategie di supporto per quanto possibile e con l’indispensabile aiuto del
Governo per non perdere porzioni intere del piccolo commercio che svolge anche una questione sociale, dato
che fa vivere interi territori di questa provincia nissena con una economia già disastrosa ancor prima
dell’incorsa fase emergenziale.
Sono necessarie, anche in coordinamento con tutte le istituzioni, strategie di rilancio innovativo e
progressivamente coerente con l’evoluzione della situazione.
Necessita il più grande sforzo al fine di ripartire in sicurezza e con procedure rigorose, altrimenti
purtroppo per molte attività, l’orizzonte potrebbe essere quello di non riaprire più con gravi ripercussioni
sull’occupazione e sull’economia territoriale.
Durante l’incontro si è anche affrontato il tema della Cassa Integrazione relativa all’interruzione o
riduzione delle attività aziendali per l’emergenza COVID-19, cui vede interessati più di 4 milioni di lavoratori,
che ad oggi non hanno ancora visto la relativa liquidazione a causa delle forti criticità dovute alle procedure
di attuazione.
I ritardi porteranno ancor più, a far esasperare gli animi di quei lavoratori ormai ridotti alla fame che
non possono più garantirsi il dignitoso sostentamento familiare, anche perché le banche, dopo l’accordo ABI
e Parti sociali, non assicurano le anticipazioni della CIG per le varie discrepanze burocratiche che non
chiariscono bene i passaggi normativi, e intanto gli Istituti di credito finché non si farà chiarezza sulle questioni
sorte in sede di applicazione delle norme, non potranno giammai rendere fruibile l’accordo sottoscritto.
Troppa burocrazia, troppe inefficienze, rendono ancor più complicata la sopravvivenza delle aziende
e dei lavoratori che si vedono abbandonati da un Governo che non li soccorre in un grave momento di
emergenza sociale”.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button