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Europa League: show dell’Inter che vola in finale contro il Siviglia

Segna sempre Lu. Altre due reti (più un assist) per Lukaku e le sue partite consecutive di Europa League con gol diventano 10. Ma questa volta la butta dentro (due volte) anche Martinez, che lontano da Milano non gioiva addirittura dall’Epifania. E in mezzo ai due bomber s’infila persino il guizzo di D’Ambrosio. Fanno cinque, insomma. La semifinale tanto temuta contro lo Shakhtar do Brasil finisce in trionfo: 5-0 e un’italiana in finale della seconda eurocoppa a 21 anni di distanza dal Parma, che poi la vinse sul Marsiglia. Sesto successo di fila, per questa Inter tornata in coda alla stagione a convincere come aveva fatto all’inizio. Cinica, lucida, organizzata. E tonica come se non fosse alla partita n. 53 di un’annata tremenda. Con tanti saluti, per il momento, alla bufera scatenata da Conte due settimane fa: «È tutto dimenticato», dice l’ad Marotta. Se ne riparlerà dopo la finale di venerdì contro il Siviglia, con tutt’altro spirito.

Sette giorni tra una partita e l’altra sono lusso da pre-Covid. Ma non è certo questo accenno di ritorno alla normalità agonistica a motivare le scelte di Conte che, per la quarta volta consecutiva, parte con gli stessi uomini. L’inedito stagionale si spiega con la solidità di una formazione-base che ha finalmente trovato equilibri e serenità. Anche ieri, con pazienza e lucidità, ha messo in pratica il piano di una partita in avvio molto tattica. A parte i 3’ necessari per trovare un pallone gonfio il giusto per giocare, nulla è accaduto per 19’. Gli uni che aspettavano gli altri, il giro-palla lentissimo e quasi senza opposizione.

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