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Sopralluoghi sui cantieri di lavoro

Gela – Ha avuto luogo questa mattina il doppio sopralluogo con il referente della Soprintendenza ai Beni Culturali, dr Barbera, nei cantieri di via Niscemi e viale Mediterraneo interessati dai lavori finanziati con il Patto per il Sud. 

In rappresentanza del Comune c’erano l’assessore ai Lavori Pubblici Ivan Liardi, il dirigente dell’omonimo settore, arch. Tonino Collura, il RUP, arch. Mario Cernigliaro e il geometra Massimo Collodoro. Nel corso dell’incontro è stata consegnata alla Soprintendenza la relazione dell’archeologo relativa ai lavori in questione e al termine non sono emerse criticità di alcun genere. Gli interventi, pertanto, procedono senza interruzioni, dopo le segnalazioni sull’assenza di un archeologo previsto in questi casi. 

 “Da qui – dichiarano Liardi e Collura – la necessità di informare la Soprintendenza ai BB.CC. Di Caltanissetta, cosa che abbiamo fatto. Sui lavori di via Niscemi e viale Mediterraneo, infatti, gli uffici comunali hanno inviato alla Soprintendenza due distinte note che comunicavano l’inizio dei lavori. La prima, quella per via Niscemi, è datata 28 settembre 2020; la seconda, quella per viale Mediterraneo, è stata inoltrata l’1 ottobre 2020. Nelle due note si specifica che si tratta di aree non gravate da alcun provvedimento di tutela e che, in ogni caso, gli scavi non andranno in profondità, limitandosi alla sistemazione della superficie stradale. Tra l’altro, – concludono – nella medesima area, sono stati già collocati altri sottoservizi con lavori della stessa tipologia (Enel, Telecom, Open Fiber etc…). Dunque il pericolo di ritrovamento di reperti è, pressocchè, nullo”. 

Negli anni scorsi il progetto di via Niscemi (approvato dalla giunta municipale con delibera del 5 maggio 2017, a conclusione della fase istruttoria), era stato interessato dal decreto di finanziamento della Regione il 6 settembre 2017, senza che venisse formulata alcuna osservazione e senza che fosse sollevata alcuna perplessità. Stessa cosa per viale Mediterraneo, il cui progetto (approvato dalla giunta municipale con due delibere il 15 maggio e l’8 giugno 2017 a conclusione della fase istruttoria) è stato finanziato dalla Regione tramite decreto nella stessa data, il 6 settembre 2017, anche in questo caso senza che venisse sollevata alcuna questione sul pericolo di ritrovamento di reperti archeologici. “Gli uffici comunali, dunque, come dimostra anche l’esito dei sopralluoghi odierni – concludono – hanno fatto il loro dovere, nell’ottica del mantenimento di un rapporto ottimale con la Soprintendenza mirante alla tutela di eventuali ritrovamenti da valorizzare e di cui aver cura. E’, in primis, nel nostro interesse fare in modo che tutto proceda speditamente e senza intoppi”.

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