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Quarta dose al via per gli over 80: le nuove regole del ministero.

Via libera in Italia alla quarta dose di vaccino per tutti gli over 80 e per gli ospiti delle residenze per anziani. Lo ha stabilito il ministero della Salute che in una nota congiunta con Aifa (agenzia del farmaco) Istituto superiore di sanità e Consiglio superiore di sanità, spiega la decisione «nell’ottica di un ulteriore consolidamento della protezione fornita dai vaccini e nel rispetto del principio di massima precauzione». Esclusi dal secondo booster, quanti hanno contratto il Covid dopo la terza dose.

La nota e la raccomandazione europea

La decisione arriva due giorni dopo la raccomandazione diffusa da Ema ed Ecdc , gli organismi europei che si erano espressi sull’opportunità di somministrare la quarta dose agli over 80, e al termine alla riunione della Commissione tecnico scientifica di Aifa. Con una nota congiunta, ministero, Iss, Css e Aifa prevedono che il secondo richiamo venga somministrato oltre che agli ultraottantenni e agli ospiti delle case di riposo, anche ai cittadini tra i 60 e i 79 anni che rientrino in una delle categorie per le quali l’infezione da Covid comporta rischi particolarmente gravi: malati di fibrosi polmonare e malattie respiratorie curati con ossigeno, i cardiopatici, i diabetici, quanti soffrono di malattie neurologiche come la Sla, la sclerosi multipla, o epatiche, i grandi obesi e gli anemici in forma severa.

Le modalità e l’appello ai ritardatari

Il secondo booster sarà somministrato non prima di 120 giorni dal primo. La nota firmata da Giovanni Rezza, dirigente Prevenzione del ministero, Nicola Magrini, direttore generale di Aifa, Silvio Brusaferro, presidente di Iss, e Franco Locatelli, presidente del Css ribadisce «la priorità di mettere in massima protezione tutti i soggetti che non hanno ancora ricevuto la terza dose e di promuovere, richiamandone l’assoutali importanza, la somministrazione della quarta dose vaccinale in tutti i soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base oa trattamenti farmacologici, e ai soggetti sottoposti a trapianto d’organo». La vaccinazione dei cosiddetti fragili, infatti, iniziata da oltre un mese, procede molto lentamente.

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