Rubriche

“Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”

Rubrica di ispirazione cattolica a cura di Totò Sauna

Matteo 22,15-21
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Chi dobbiamo servire? Cesare o Cristo? Per anni mi e ci è stato posto questo brano del vangelo  in maniera provocatoria. Come se l’uno escludesse l’altro. Noi siamo di Cristo. Cristo è il nostro re, la nostra strada, il nostro Dio, il nostro  tutto. Noi siamo tutto in Cristo. In ogni cosa che noi facciamo agiamo come discepoli di Cristo. Cristo è sempre con noi. Cristo non ci mette contro nessuno. Anzi. Cristo ci fa diventare cittadini esemplari. Il Cristiano è un cittadino che vive con gli altri, condivide i loro progetti e le loro fatiche, paga le tasse , segue le leggi degli uomini. Eppure il suo cuore è diverso, vede le cose ad un altro livello, ad un’altra profondità. Perché sa che la cosa importante non sono le cose di questo mondo. Perché sa che su questa terra siamo in pellegrinaggio. Perché sa che la cosa più importante e che la mia e la tua vita sia un SI continuo a Cristo. Un Si perenne. Non significa che non bisogna  avere a cuore le cose della terra. Anzi. Tutta la dottrina sociale della Chiesa è un invito al cristiano ad  essere in prima fila a difendere i diritti e a  cercare il bene comune. Ecco perché il cristiano deve fare politica. Ma avendo chiaro che solo il Cristo è Via, Verità e Vita. Solo cambiando i cuori possiamo cambiare il mondo. Solo cambiando in Cristo la nostra volontà possiamo risolvere i problemi. Se no, cadiamo nell’egoismo, nelle logiche di partito e la nostra Fede viene strumentalizzata da approfittatori. Posso elencarvi tanti casi. Vedo tanti politici che partono con tanto entusiasmo, con tanta Fede e poi cadono nelle rete del potere, trasformando la politica in qualcosa di losco. Perché? Perché non hanno avuto Cristo come loro riferimento, come loro direzione, non hanno avuto Cristo nel loro cuore, si sono allontanati dalla preghiera quotidiana. Più che Cristo hanno obbedito a regole di partito, pur di salvare la propria poltrona.  Cosi è la vita del cristiano. Siamo sempre in mezzo. Siamo chiamati a mantenerci in equilibrio fra la tentazione di fuggire il mondo o di fagocitarlo, restando legati al vangelo, restando cittadini leali.. Ma spesso siamo noi ad essere stritolati dal mondo. La frase di Gesù è misteriosa, di difficile comprensione. Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. In greco, la lingua dei Vangeli, esiste una sfumatura essenziale. Restituite. Piccola differenza, grande cambiamento. Restituite: nulla è vostro. Non possedete nulla, di nulla avete diritto, non accampate crediti verso nessuno. Già qui potremmo fermarci. Perché continuo ad incontrare gente arrabbiata, irritata, polemica, che pensa di essere a credito con la vita. Che scarica sugli altri la colpa della loro infelicità. Che invoca e cerca un colpevole cui addossare la responsabilità dei propri presunti fallimenti. E ne incontro sempre di più. Adolescenti mai cresciuti imbronciati e polemici, aggressivi e ottusi.  La colpa è dei romani. E delle tasse. E dei movimenti religiosi che non appoggiano Erode. E del Messia che non viene. E chi dice di essere il Messia non ci piace.  Restituite a Cesare. Cesare è il potere politico, amministrativo, economico. Che oggi ha quasi assunto una forma simbolica. Le multinazionali, i poteri oscuri. Qualcuno che vive per fregarci, per dominarci, per controllare le nostre vite e orientare i nostri bisogni. È vero. In parte. Perché il potere glielo abbiamo dato noi. Votandoli, delegando, comprando i loro prodotti. Restituite a Cesare significa rimboccarsi le maniche: a scuola, nell’associazionismo, nel quartiere, in politica. Facendo nuove tutte le cose, ragionando con una logica alta e altra.Se non portiamo noi lo stile del Vangelo nel nostro ufficio, nessuno lo farà. E la correttezza, e l’onestà, e la competenza, e la verità. Stare alla porta e giudicare senza fare niente è contro la logica di Dio. Restituite a Dio. Perché tutto ciò che siamo, tutto ciò che viviamo e speriamo, tutto ciò che ci rende veri e liberi, tutto proviene da Lui. Anche con Dio, troppe volte, pensiamo di essere a credito, che ci debba delle ragioni, che si debba spiegare per tutte le cose che non capiamo, per tutto quello che, al mondo, non funziona. Gesù, invece, ci propone di entrare nella sua logica, che è altra, che è forte, che è oltre. Proveniamo da Dio e a lui andiamo. E il nostro cuore è senza pace fino a quando non dimora in lui. Coltivare la propria vita interiore, accudire la propria anima significa restituire a Dio ciò che siamo, fiorire in Lui, crescere fino all’incontro.

 

Buona Domenica

Totò Sauna

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button