ButeraDai Comuni

“Vuoi lavorare?” “Non posso: ho il reddito di cittadinanza..!”

La testimonianza di un imprenditore agricolo

Butera – Sono finiti i tempi di una volta, quando poche erano le occasioni d’incontro, di festa, di lavoro, di guadagno seppur minimo. A settembre i giovani facevano a gara per partecipare alla vendemmia. Si appostavano nella piazza centrale aspettando che il fattore li contattasse per coinvolgerli nella settimana di rosso e di vino. Qualcuno più ardito si proponeva. C’erano tutti gli ingredienti per stare bene: guadagnare qualche moneta, bere e mangiare a sazietà e magari incontrare lo sguardo delle ragazza che avevano visto in chiesa con lo sguardo basso. Oggi la vendemmia si fa ancora, i cicli della natura sono sempre uguali, ma non è uguale l’entusiasmo. Nei paesini dove si grida alla crisi, non c’è nessuno che si propone per guadagnare qualche soldo extra. Magari le madri lamentano lo stato perenne di mancanza di denaro, ma nessuno si sporca le mani. Il grido di allarme arriva da Butera, dove il fenomeno dello spopolamento ha raggiunto livelli di guardia.

“Non ci sono più giovani – racconta l’agricoltore Ivan Squadrito , nella foto – Butera è un paesino senza futuro. I cittadini impegnati con l’Eni, dopo la chiusura dello stabilimento di Gela, sono stati licenziati e sono andati via e non si trovano giovani in grado di prendersi l’impegno della vendemmia per la quale, per tradizione e per esigenza, servono molte braccia forti. Gli unici che si prestavano fino ad un anno fa erano i disoccupati ma oggi percepiscono i reddito di cittadinanza e non ci pensano nemmeno a venire in campagna: temono di essere beccati e di perdere tutto”. Quindi tutti in piazza anche per queste persone, ma solo a prendere il sole e giocare col telefonino: sono i rischi delle nuove scelte che producono nuove condizioni sociali. “Quest’anno ho avuto difficoltà a trovare chi fosse in grado di aiutarmi; dopo tante ricerche l’ho trovato, ma la situazione è davvero disastrosa. Stanno scappando tutti dal profondo sud e molti dall’Italia. Come faremo a continuare a vivere? C’è pure chi ha deciso di restare……”

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