La storia della settimana

Un gigante del servizio ai poveri: Padre Giovanni Salerno torna nella sua città

La testimonianza in video resa nella chiesa Sant'Antonio

Gela – Ha realizzato un ‘Regno di solidarietà’, in Perù, con cellule a Cuba, in Spagna. E’ conosciuto in tutto il mondo e un pò meno nella sua città natale, dove proliferano i personaggi vuoti e quelli pieni di contenuti e fatti concreti vengono dimenticati. Lo conosce bene invece la comunità della Parrocchia Sant’Antonio di Padova che lo ha ospitato ieri per una testimonianza viva su ciò che ha realizzato Padre Giovanni Salerno. Ottantadue anni, ipovedente e stanco, padre Giovanni ha lasciato il Perù. Per ora, perchè il suo spirito combattivo e giovane gli suggerisce di tornare. Ha vissuto negli ultimi mesi a Palermo ed adesso è a Gela. Padre Giovanni Salerno è un missionario, la sua vita è stata interamente dedicata ai più bisognosi. Divenuto sacerdote agostiniano nel 1961, sentiva un forte desiderio di servire i poveri;  ottenne dai superiori il permesso di studiare medicina missionaria e poi, nell’agosto del 1968, partì con un gruppo di confratelli per la regione andina di Apurimac, in Perù. Lì si trovò di fronte ad una situazione drammatica: interi villaggi vivevano in un completo abbandono.
Padre Giovanni si rese conto che quei villaggi della Cordigliera delle Ande non avevano bisogno solo di sacerdoti, ma anche di medici e di personale sanitario. Cominciò perciò a fondare dispensari nei principali villaggi della regione, creando anche un lebbrosario ad Abancay.
Nel 1986 padre Giovanni ha fondato la congregazione dei Missionari Servi dei Poveri (MSP) che si dedica all’educazione umana e spirituale di bambini poveri ed abbandonati.

A Cuba Diocesi di Cienfuegos  operano sacerdoti che dal dicembre 2013,  in appoggio al lavoro pastorale della diocesi in circa una decina di comunità parrocchiali.  In Messico a Guadalajara sempre dal dicembre 2013 una famiglia missionaria e una comunità di Suore Missionarie Serve dei Poveri collaborano in due parrocchie periferiche molto povere.

E’ l’esempio del sacerdote che serve in loco, le popolazioni svantaggiate con uno spirito umanitario che non ricalca gli esempi di finta accoglienza che si vede in Italia. I bambini di Padre Giovanni sono quelli che vedete nella foto in basso e non i fusti palestrati che incontriamo in ogni città d’Eurpa. Sono i bambini malati, poveri, orfani, quelli che non hanno somme che arrivano alle cooperative compiacenti. Grande comunicatore, dirige riviste e giornali specializzati per la diffusione del bene nel mondo.

Ha creato la città dei ragazzi, dove i piccoli peruviani poveri potevano studiare, imparare un mestiere, avere una famiglia fra i religiosi che li curavano. E poi c’erano i bimbi malati che venivano curati. In tutto questo la parrocchia Sant’Antonio non l’ha mai abbandonato con il suo sostegno di preghiera ed economico. Durante le feste sono sempre state organizzate, pesche di beneficenza, raccolte per aiutare la comunità peruviana.  In questi giorni di presenza a Gela non sono mancati gli incontri con la comunità; incontri di gioia, di preghiera, di testimonianza

Ecco uno stralcio della sua testimonianza resta ieri nella chiesa Sant’Antonio dove ha concelebrato la messa con il parroco Michele Mattina

 

YouTube player
Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button