La storia della settimana

“Mia madre malata di Alzheimer privata dei farmaci specifici” – video

Gela – Da quasi due anni ‘la malattia’ per antonomasia è quella causata da un virus. Eppure ce ne sono tante di malattie. Ci sono quelle che arrivano in giovane età e quelle che azzannano quando si ha la fortuna di arrivare a sfiorare il secolo, dopo aver trascorso una vita lunga e bella, arriva la mazzata quasi al capolinea. Questa è la storia della nonna Pina  che, pur assistita da una famiglia amorevole, non riesce a trovare due farmaci perché a Gela non c’ è un geriatria del servizio pubblico. Solite storie di una città abbandonata e con essa i servizi minimi di chi, per tutta la vita, ha pagato le tasse. E nessuno di vergogna….

“Stiamo vivendo una storia che è a dir poco paradossale. – racconta Enzo Migliore – È di una storia si tratta. Mia madre ha 86 anni e soffre di Alzheimer. Dopo vari mesi non noi che siamo la sua famiglia, non abbiamo ancora trovato nessuna via di uscita. Vengo al dunque. Mia mamna per la cura di questa malattia necessita di alcuni farmaci che possono essere prescritti ed autorizzati con un piano terapeutico da un medico autorizzato a sua volta dalla direzione provinciale sanitaria. Con mio papà siamo stati al centro poliambulatoriale di Via Butera. Ci hanno detto che se ne occupava un tal dott./dott.ssa , questo medico non c’era e sarebbe stato assente per non so quanto tempo, ci hanno detto di rivolgerci ad un altro medico, ma anche quest’altro dott./dott.ssa non verrà piu in via Butera. Noi abbiamo la ricetta per una visita geriatrica. Un impiegato ci dice che al poliambulatorio non c’è piu un geriatra e che sarebbe meglio farsi fare dal nostro medico una richiesta per una visita neurologica per mia mamma. Alcuni giorni dopo abbiamo parlato con la neurologa, ci ha detto di prenotarci perche prima la vorrebbe visitare, i tempi sono lunghi e mia mamma è disabile, a stento, con fatica e solo col nostro aiuto riesce a fare solo pochi passi per muoversi in casa e raggiungere il bagno. Telefoniamo al CUP di Caltanissetta, ci dicono che un dottore di Sommatino può risolvere il problema, andiamo a Sommatino e per la seconda volta dopo che circa 5 mesi c’eravamo già stati facciamo il viaggio a vuoto. Il dottore dice che quelli del CUP non dovevano autorizzarci ad andare a Sommatino, non ha senso e nè logica e si sono dimostrati incompetenti. Il medico di famiglia ci scrive una ricetta per una visita domiciliare urgente per mia mamma, il/la neurologo/a dice che è solo/a e non può venire a casa. Qualcuno ci dice di chiamare i carabinieri . Siamo stati pure in ospedale ecc. ecc. ecc. Noi stiamo solo chiedendo 2 farmaci, semplicemente 2 farmaci per mia mamma e ci stanno facendo sbattere come le onde del mare. Abbiamo pure saputo che da Caltanissetta avebbero dovuto dare l’incarico per firmare i piani terapeutici ad un altro medico del poliambulatorio ma fino ad ora non l’hanno fatto. Quello che fa più rabbia è che questi professionisti dimostrano poca sensibilità per i problemi degli anziani. Mia mamma ha mio papà (che ha 88 anni) e 5 figli che la accudiscono, ma pensate a quanti anziani non hanno nessuno e sono lasciati allo sbando, ad elemosinare quello che è un loro diritto. Questa mia “denuncia” pubblica è per mettere in risalto questa problematica. Gli anziani non sono un peso, sono le nostre radici, le nostre basi, la nostra memoria storica, la nostra saggezza. Non possono e non devono essere abbandonati al loro destino”.

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