Gela – Venticinque anni di vita in comune e poi arriva il ‘mostro’ e spazza via una coppia, azzera affetti che non finiranno mai finchè ci sarà qualcuno che li ricordi e sconvolge famiglia. Altro che coronavirus. C’è un flagello da secoli che decima la popolazione ma per il quale non si chiudono scuole, né discoteche. Si chiudono però nidi d’amore, culle di affetto: famiglie che avrebbero potuto godere dell’affetto dei figli, che non conosceranno mai le nuove generazioni, di cui rimarranno solo vecchie foto e ricordi. E’ così che si è svegliata oggi una parte di Gela, quella che conosceva il dott. Giuseppe Fiorentino, veterinario grande amico degli animali oltre che professionista stimato, amico e padre. Nell’aprile scorso aveva perso la moglie, vittima anch’essa del ‘mostro’. In pieno Loockdown, non c’era stato funerale per lei, stimata insegnante del Liceo scientifico, Angela Biscotto. Mesi di sofferenze, di fatica fisica, di preghiere , di speranze e poi nulla: la morte. Poi il silenzio, la stasi, il dolore per il medico.. e due mesi fa un fastidioso dolore alle schiena. Uno come tanti, si pensava. E invece è bastato un esame approfondito per dare il responso senza ritorno. E ieri se n’è andato anche lui, a 58 anni, dopo aver curato per vent’anni gli amici pelosetti di tanti gelesi in via Manzoni, punto di riferimento di tanti animalisti. Oggi torna a casa a Scoglitti: lo accompagneranno i colleghi di una vita che sovrintenderanno a questo ufficio doloroso. Un’altra famiglia decimata, l’ennesima da una malattia messa da parte e per la quale non c’è un vaccino da imporre. E due ragazzi poco più che ventenni rimasti senza genitori
