La storia della settimana

Lutto al Club ‘La Vela’

Gela – “Mohamed mi serve una presa; Mohamed, dov’è l’anello prezioso che ho dimenticato ieri. Mohamed mi serve la presa; Mohamedddd, Mohameddddd…. “.  Ha visto passare generazioni di bella gente, quella che negli anni d’oro, prima della crisi, volevano divertirsi godendo del panorama mozzafiato del golfo di Gela.  Ha  vissuto insieme alla classe dirigente di Gela. Ha protetto la voglia di vita di tanti giovani, oggi maturi professionisti, con occhio vigile, guardando da lontano eppure sentendosi coinvolto. Perché Mohamed ha vissuto intensamente insieme ai suoi amici del Club ‘La Vela’. Ventiquattro anni di vita condivisa, un compendio perfetto di integrazione. Senza lezioni di buonismo, solo con la naturalezza di svolgere un lavoro e farlo bene: con discrezione da un lato e benevolenza dall’alto. Questa è la storia dell’ultima parte della vita di Mohamed Bassami , la parte gelese che ha colorato l’intera sua esistenza con i suoni delle serate estive, con la magia delle stelle, con i costumi scintillanti delle serate da ballo, con l’allegria che porta il caldo estivo . Oggi ha lasciato il Club La Vela perchè ha ceduto ad una lunga malattia che dal 2016 non gli ha dato tregua. Il presidente del Club estivo, Luigi Nastasi gli ha dedicato un capitolo nel suo libro dedicato alla struttura estiva.  Mohamed è stato un’istituzione per il club ‘La Vela’  e adesso non c’è più a vigilare sulle spiagge dello spicchio di costa del club e le serate  in allegria. Ecco cosa scrive il prof. Luigi Nastasi nel capitolo che gli ha dedicato e che interpreta il pensiero di tutti i soci:

‘’Presidente si ricordi: primo anno presidenti tutti boni, terzo anno tutti tinti”, con queste parole mi ha accolto Mohammed subito dopo la mia prima elezione, nell’Aprile del 2015. Parole sagge di chi il club, e i suoi associati li conosceva molto bene. Ma chi era Mohammed? che storia aveva?

Nato in Marocco nel 1955 nella città di Kheurider, sposato con due figli, un maschio e una femmina, uno laureto in economia e l’altra iscritta in ingegneria. Ne andava fiero che un Marocchino fosse riuscito a fare laureare i figli.

Lascia il suo paese all’età di vent’anni, si reca prima in Germania, poi si sposta a Bolzano e a Trieste, e infine arriva in Sicilia, Catania e infine Gela.

A Gela si ricongiunge con il fratello maggiore Hammad, a quel tempo molto ambientato soprattutto all’interno dell’ospedale, dove vendeva di tutto: orologi, stereo, cd ecc…

I primi tempi li ha passati vendendo corredi matrimoniali porta a porta.  Nel 1995 ha l’occasione di essere assunto come custode presso il Club Vela, nato appena un anno prima. Dal quel giorno è sempre rimasto al club, sino alla sua morte avvenuta il 09 ottobre del 2019. Persona furba e intelligente si adattava ai vari Consigli di Amministrazione, e tutti i Direttivi non potevano fare a meno di lui. Stimato da tutti e da tutti voluto bene.

Colpito da un brutto male, e temendo per la sua vita, proposi  al Consiglio d’allora di nominarlo socio onorario del Club, proposta condivisa da tutto il Consiglio. Durante la festa di presentazione in suo onore si è presentato con tutta la famiglia (cosa assai rara), era emozionatissimo e orgoglioso di essere diventato un socio di quel club a cui aveva dato tanto, e tanto ricevuto. Questo mio piccolo ricordo in suo onore”.

L’estate 2020-21 del Club La vela  non sarà lastessa

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