Ha 92 anni e da un mese aspetta il vaccino
Gela – Ha 92 anni la signora Maria, vive con le badanti visto che i figli si sono trasferiti in alta Italia. E sono state le badanti a chiedere il vaccino attraverso la prenotazione on line come prevede la procedura. Ma è passato un mese e nessuno si è presentato alla sua porta.
“Quanto deve aspettare una donna anziana? – si chiede il medico curante Gianni Incardona – noi medici di famiglia non siamo abilitati e non possiamo fare nulla se non visitare i nostri pazienti con puntuale ciclicità, ma non abbiamo vaccini e nessuno arriva da giorni e giorni”.
La vaccinazione anti – Covid nei soggetti estremamente vulnerabili (disabili gravissimi e allettati), secondo comunicazione dell’Asp si svolge in questo modo dal 19 marzo: per quanto riguarda la prima categoria, non ci sarà bisogno di alcuna prenotazione. Si attingeranno i nominativi delle persone da vaccinare dalle liste già in possesso di ASP e Regione. I disabili gravissimi, o loro familiari/assistenti, pertanto, riceveranno una chiamata con tutte le informazioni.
I soggetti allettati, invece, dovranno prenotarsi inviando una mail all’indirizzo vaccinazioniaspcaltanissetta@asp.cl.it, allegando copia della certificazione che attesta l’impossibilità di muoversi. Saranno vaccinati anche i caregivers e/o i familiari conviventi che forniscono assistenza continuativa, previa presentazione di un’autocertificazione attestante il proprio stato di famiglia.
In tutti i casi, il vaccino sarà somministrato a domicilio. Questa tipologia di vaccinazione affianca quella già in atto nei locali di contrada Brucazzi, e, per i soggetti in età avanzata, all’ospedale Vittorio Emanuele, come da direttive regionali. È già successo che una donna è mancata in attesa del vaccino.
Poi c’è il problema dei pazienti con malattie croniche. Oggi si è presentata al centro vaccinale dell’Asp una donna di 70 anni con diabete munita di regolare prenotazione ed il personale si è rifiutato di fare il vaccino sostenendo che la donna deve chiedere l’esenzione. Ma la paziente non ha l’esenzione né l ‘ha mai chiesta.
La spiegazione è contenuta nel fatto che le categorie estremamente vulnerabili sono individuate dal ministero della Salute secondo i codici esenzione.
“Ma se un paziente non vuole l’ esenzione? Inoltre i medici che vaccinano – dice sempre il medico di famiglia Incardona – hanno accesso ai codici di esenzione”. E invece rimandano agli uffici di via Parioli dove la mattina la situazione è questa.
Adesso ricomincia daccapo l’attesa con due giorni di blocco dall’ultima prenotazione.