La storia della settimana

E’ guerra fra gli eredi di Mohamed e il Vela club

Gela – Mohamed mi prendi l’ombrellone? Mohamed, ho perso il bracciale…… Mohamed serve la ciabatta per la consolle; Mohamedddd, Mohameddddd…. “.   Poi Mohamed muore e la coltre del silenzio scende sul suo ricordo. Eppure Mohamed ha accompagnato per quasi un quarto di secolo i giovani rampanti della ‘Gela bene’ seguendoli nei loro sani divertimenti che avevano come sfondo i tramonti dorati del Golfo.

Per 24 anni ha servito il Club “La Vela”. L’ha considerato la sua famiglia e come un membro della grande famiglia ha condiviso estati da sogno, lavorando si, eppure con la colonna sonora delle serate estive dove la parola d’ordine è ‘divertimento’. Ma, come i proverbi gelesi tramandano, “mortu figghiozzu, un semmu cchiù cumpari”.

Così quando gli eredi di Mohamed Bassami, il custode tuttofare morto nel 2019, hanno legittimamente chiesto il Tfr di cui non ha potuto godere da vivo, all’amministrazione del club, il direttivo ha fatto orecchie da mercante. Sono serviti 15 mesi ed un tribunale con tanto di decreto ingiuntivo perché gli eredi di Bassami potessero ricevere quanto gli spettasse. E ancora non è finita. Perché le casse del club fanno acqua e la somma, poco più di 8.828 euro oltre spese legali e oneri di legge, nella cassaforte non ci sono. Colpa dei soci morosi ed il bilancio è sotto di 50 mila euro. Lo scrive in una lettera – finita anche a noi- il presidente attuale del Club. “È chiaro – scrive – che se le somme per TFR non dovessero essere pagate, per l’ulteriore azione legale degli eredi e le conseguenti spese, saranno ritenuti responsabili quei soci ritardatari nei pagamenti alla Cooperativa”, quindi l’amministrazione perché “se tutti i soci fossero puntuali nei pagamenti oggi avremmo una liquidità sufficiente a pagare i debiti, compreso il TFR”, ma “se i ritardatari continuano a non pagare il contributo, la Cooperativa che non ha mai disponibilità finanziarie sufficienti”, quindi “non sarà nelle condizioni di pagare il TFR agli eredi dell’ex dipendente Bassami”.

Adesso il direttivo e tutti i soci sono alle strette perché “tale somma è regolarmente spettante agli eredi e dev’essere pagata entro pochi giorni”, ecco perché “il Consiglio ha deliberato di autorizzare lo scrivente Presidente a contattare l’avvocato degli eredi e proporre il pagamento in tre-quattro rate, considerato che la Cooperativa si regge sui versamenti dei soci e quelli che versano in ritardo sono numerosi, malgrado i diversi solleciti”. Eppure sarebbe bastata una piccola colletta, anche un anticipo sulla quota di 50 euro, o forse meno, per arrivare a 8.828,92 euro

Una triste pagina quella che in fondo il club “La Vela” ha scritto per Mohamed. Lui ha visto passare generazioni di bella gente, quella che negli anni d’oro, prima della crisi, quelli che volevano divertirsi godendo del panorama mozzafiato del golfo di Gela e quando se ne è andato, la richieste legittime della sua famiglia sono state ignorate. Eppure con gli amici del club Mohamed ha trascorso un quarto di secolo, compendio perfetto di integrazione. Senza lezioni di buonismo, solo con la naturalezza di svolgere un lavoro e farlo bene: con discrezione da un lato e benevolenza dall’alto. Tanto da meritarsi pure il distintivo di socio onorario. Eppure la sua memoria, alla fine, non è stata onorata, per soli 8.828  euro che, come trattamento di fine rapporto avrebbero dovuto ricevere i suoi eredi che invece hanno dovuto far ricorso al Giudice.

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