La storia della settimana

Duemila euro di multa per un rubinetto fuori norma…. evviva la solidarietà in tempo di coronavirus

Gela – Duemila euro di multa per un rubinetto fuori norma in un bagnetto di dimensioni minuscole. Evviva la clemenza in tempo di coronavirus. Mentre il Premier Conte annuncia sostegni di 600 euro che arrivano col contagocce, chiede atti d’amore alle banche che, istituzionalmente non sono il grado di produrre siffatte azioni di solidarietà; mentre tutti gli uffici sono chiusi e il lavoro si svolge a singhiozzo; c’è il tempo però di andare a spulciare il ‘reato’ prodotto da un commerciante che ha già dismesso il suo esercizio; mentre si moltiplicano le dirette televisive che annunciano e poi non mantengono nulla se non la paura della morte dietro l’angolo e la povertà che si tocca già con mano, si assiste a vicende come quella che vi raccontiamo oggi. Salvatore e Lidia ( sono nomi di fantasia) hanno bisogno di lavorare e, nonostante il periodo difficile, hanno portato avanti il loro progetto, di mettere su un piccolo negozio di alimentari in centro storico. Hanno due figli e il lavoro è fondamentale per farli crescere. Il loro proposito di inaugurare l’esercizio commerciale è stato rallentato dal periodo di fermo derivante dalla pandemia che ha bloccato l’Italia ed il mondo. Ma loro ce l’hanno messa tutta pur di avviare l’attività. Bene, qualche giorno fa stavano rassettando il piccolo negozio per poter aprire al pubblico prima possibile e si vedono di fronte un messo che recapita loro una contravvenzione di 2000 euro. “Ma a cosa si riferisce questa multa? ” – hanno chiesto – “Noi non lavoriamo ancora”. “Signori leggete la notifica – dice il fattorino – io non so nulla”. La coppia si rivolge al loro consulente che, fra le righe legge che la contravvenzione era stata rilevata molto tempo fa, nei confronti del titolare di un’altra attività sita in quello stabile per una infrazione che interessava un sistema di rubinetteria del bagno dove, malapena, può entrare una persona esile e qualche altra irregolarità che secondo l’Ufficio sanitario dell’Asp, avrebbe dovuto essere corretta e che la coppia subentrante ha rassettato a prescindere. “In pieno periodo di allarme generale da coronavirus – commenta il consulente Saverio Bunetto – mentre il Governo sta cercando di trovare il modo di sostenere le aziende di tutta la Nazione; in un momento che gli uffici pubblici e privati sono chiusi ed i funzionari lavorano a casa; mentre  il Comune, la Camera di Commercio, l’INPS, i Caf e patronati ecc sono chiusi, dove tutti chiedono aiuti e sostegno di liquidità qua e là che succede?  I sanitari della Asp di Gela si preoccupano di notificare con messo comunale un verbale di 2000 € ad una ditta piccolissima, ancora in fase di apertura che cerca di guadagnarsi onestamente il pane quotidiano per se è per i propri 2 figli piccoli, in uno spazio di 8 metri quadri”. La coppia si è rivolta ad un legale di fiducia visto che la notifica è stata indirizzata alla loro attività che viene chiamata a rispondere per responsabilità in solido con precedente titolare di altra partita Iva ed autorizzazione. Ecco l’Italia della solidarietà,  della comprensione e della condivisione. Della condivisione si, delle responsabilità per colpa di un rubinetto ‘fuori legge’ che oggi non c’è più……….

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