La storia della settimana

C’erano due gelesi in Cina…

Shanghai – Sono tornati a casa Alessandra e Fabrizio, la coppia di gelesi che da qualche anno, per motivi di lavoro vivono a Shanghai. Sono tornati per le vacanze previste dal calendario cinese che in questi giorni dovrebbe festeggiare il Capodanno. La festività però è stata macchiata dalla bomba sanitaria del coronavirus che sta seminando panico non solo in Asia, ma in tutto il mondo. “Per fortuna viviamo a Shanghai, a quasi due ore di volo da Wuhan, la grande città dove è stato isolato il primo caso – racconta Alessandra – e per i primi giorni non abbiamo avvertito l’onda della paura che si è espansa adesso nel mondo. La vedevamo lontana e l’abbiamo letta con distacco. Del resto la vita, il lavoro continuava a scorrere come ogni giorno e la cosa sembrava essere una delle tante notizie che si leggono, si commentano ma non ci toccano. Abbiamo avvertito che il problema avrebbe inevitabilmente interessato tutta la nazione e non solo quando, alle mail dell’azienda italiana per cui lavoro e che ha sedi distaccate anche in Cina, sono arrivate le notifiche del Ministero della salute cinese che ci indicava i comportamenti da tenere, le avvertenze a cui attenersi, le profilassi da seguire per evitare il propagarsi della malattia. Anche nell’ambito del lavoro assicurativo, la notizia circolava, ma mano più insistentemente. Poi, col passare dei giorni, la psicosi ha cominciato ad essere tangibile anche a Shanghai: nei giorni in cui la città era un pullulare di gente, abbiamo constato che le strade si sono svuotate, i negozi erano chiusi sintomo di un terrore dilagante che ha preso la gente sana che si vuole mantenere tale. Un silenzio che non avevo mai visto in una città di oltre 24 milioni di abitanti e che ho conosciuto in altra veste sin da quando vi ho messo piede dopo la laurea, per raggiungere il mio compagno che viveva già lì. Noi siamo tornati per le vacanze del Capodanno cinese, era un viaggio programmato da tempo e resteremo qui fino a febbraio, ma se i problemi si fanno più pressanti anche qualche giorno in più. Devo dire però che, a parte le mascherine di protezione, i controlli aeroportuali sia in Cina che al rientro in Italia non sono stati diversi dal normale. Nei aeroporti non si respira un clima di terrore e questo almeno è confortante”.

Alessandra e Fabrizio stanno godendo del sole di questi giorni a Gela e sperano che da qui a metà febbraio lo spauracchio si trasformi solo in un brutto sogno.

Di certo c’è un allarme diffuso che si tocca con mano nelle città cinesi: il ministro della Sanità Ma Xiaowei ha spiegato che la capacità di diffusione del coronavirus, con un periodo di incubazione fino a 14 giorni, sembra diventare più forte e che non sono ancora chiari i rischi della sua mutazione. In Italia non si registrano casi. In Cina  80 persone sono morte  2.744 sono i contagiati.

Ecco la Circolare del Ministero della Sanità, diffusa agli italiani in Cina sulla Polmonite da nuovo coronavirus .

Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi.
I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie: gli esami radiologici del torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Una forma inizialmente lieve può progredire in una forma grave, soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche pre-esistenti, quali ipertensione, e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone anziane potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi.
Il 9 gennaio 2020, il CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (2019- nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica. Il nuovo coronavirus è strettamente correlato a quello della sindrome respiratoria acuta grave (SARS). I coronavirus sono una grande famiglia di virus respiratori che possono causare malattie che vanno dal comune raffreddore alla sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e alla (SARS).
Al 21 gennaio 2020, sono stati rilevati casi con storia di viaggi a Wuhan in altre aree della Cina, come Pechino, Guangdong e Shanghai. Anche la Thailandia, il Giappone e la Corea del Sud hanno segnalato casi. L’OMS ha convocato una riunione per valutare se l’epidemia rappresenta una emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.
Recentemente le autorità cinesi e l’OMS hanno confermato che è stata dimostrata trasmissione da persona a persona e si sono verificati casi fra il personale sanitario. Le autorità cinesi hanno informato l’OMS di aver applicato le seguenti misure di sanità pubblica:
• sono stati identificati e sottoposti a follow up i contatti stretti, inclusi gli operatori sanitari;
• la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan ha effettuato una ricerca attiva dei casi ed è
stata completata l’indagine retrospettive dell’attuale cluster di pazienti;
• il mercato ittico all’ingrosso di Huanan è stato temporaneamente chiuso e sono state
effettuate misure di sanificazione ambientale e di disinfezione;
• sono state implementate attività di comunicazione del rischio per aumentare la
consapevolezza e l’adozione di misure di auto-protezione.
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L’OMS sta monitorando attentamente la situazione ed è regolarmente in contatto con le autorità nazionali cinesi per fornire il supporto necessario. È stata predisposta una guida tecnica sul nuovo coronavirus, che sarà aggiornata quando saranno disponibili ulteriori informazioni.
Attualmente, sono ancora in corso le indagini per valutare l’intera portata dell’epidemia. La città di Wuhan è un importante snodo di trasporto nazionale e internazionale.
Sono necessarie maggiori informazioni per comprendere meglio le modalità di trasmissione e le manifestazioni cliniche di questo nuovo virus. La fonte di questo nuovo virus non è ancora nota. Pertanto, sarebbe prudente ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute durante i viaggi verso o dalle aree colpite (attualmente la città di Wuhan):
• vaccinandosi contro l’influenza almeno 2 settimane prima della partenza;
• valutando la possibilità di posticipare viaggi a Wuhan non strettamente necessari;
• evitando il contatto diretto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
• lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo il contatto diretto con persone malate;
• evitando di visitare mercati ittici o di animali vivi;
• evitando il contatto diretto con animali da allevamento o selvatici vivi o morti;
• i viaggiatori con sintomi di infezione respiratoria acuta dovrebbero rispettare l’igiene
respiratoria: evitare contatti ravvicinati, coprire starnuti e colpi di tosse con un fazzoletto,
preferibilmente, monouso e lavare le mani.
Attualmente il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) stima che il rischio di introduzione dell’infezione in Europa, attraverso casi importati, sia moderato.
L’Italia (aeroporto di Roma Fiumicino) ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI), presso l’aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall’USMAF SASN, per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici ed il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma. Il 20 gennaio 2020 è stata rafforzata la sorveglianza dei passeggeri dei voli diretti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV) che dovranno transitare nel canale sanitario, attivando gli scanner termometrici. I casi eventualmente positivi saranno sottoposti agli ulteriori controlli del caso ed eventualmente a isolamento, con attivazione della sorveglianza per gli altri passeggeri a rischio. La scrivente Direzione ha predisposto materiale informativo da affiggere negli aeroporti per informare i viaggiatori internazionali e pubblica gli aggiornamenti inerenti all’evento sulla pagina “Eventi epidemici all’estero” del portale del Ministero della Salute
In base al RSI, eventuali nuovi casi devono essere tempestivamente segnalati alle autorità sanitarie nazionali e all’OMS specificando anche le relative informazioni su esposizione e decorso clinico.
A tale fine, si forniscono di seguito i criteri e le modalità di segnalazione dei casi di infezione da nCoV, condivisi con il DMI dell’Istituto Superiore di Sanità.
Devono essere considerati casi sospetti di nCoV le persone che rispondono ai criteri indicati nella definizione di caso

I casi sospetti di nCoV vanno visitati in un’area separata dagli altri pazienti e ospedalizzati in isolamento in un reparto di malattie infettive, possibilmente in una stanza singola, facendo loro indossare una mascherina chirurgica, se riescono a tollerarla. Il numero di operatori sanitari, di familiari e di visitatori ad un caso sospetto deve essere ridotto, e deve essere registrato.
Il personale sanitario che accudisce tali casi dovrebbe, ove possibile, essere dedicato esclusivamente a questi pazienti per ridurre il rischio di trasmissione.
Per motivi precauzionali, si raccomanda che il personale sanitario, oltre ad adottare le misure standard di biosicurezza, applichi le precauzioni per prevenire la trasmissione per via aerea e per contatto. In particolare, dovrebbe indossare: mascherina e protezione facciale, camice impermeabile a maniche lunghe non sterile e guanti. Qualora siano necessarie procedure che possono generare aerosol, la mascherina dovrebbe essere di tipo FFP2.
Dovrebbero essere utilizzati strumenti mono-uso e strumentazioni portatili (es. raggi X) per evitare di muovere il paziente. Se è necessario trasportare il paziente fuori dalla stanza di isolamento, usare percorsi predeterminati per minimizzare la possibile esposizione di personale sanitario, altri pazienti e visitatori.
Qualora il paziente venga posto in isolamento domiciliare, sia il paziente che i familiari devono essere istruiti per applicare le precauzioni standard di biosicurezza, quelle per prevenire la trasmissione per aerosol e per contatto.
L’OMS raccomanda di utilizzare i seguenti disinfettanti:
▪ alcol etilico 70% per gli strumenti;
▪ acqua, detergente comune e sodio ipoclorito o altro disinfettante, per la pulizia degli ambienti
e delle superfici.
Si raccomanda la raccolta di campioni clinici di secrezioni respiratorie dal paziente per effettuare i test diagnostici (Allegato 2).
Diagnostica di laboratorio
La diagnosi molecolare può essere effettuata dai laboratori dei principali ospedali e/o individuati dalle Regioni su campioni clinici respiratori secondo i protocolli specifici di Real Time PCR per 2019-nCoV indicati nel link https://www.who.int/health-topics/coronavirus/laboratory-diagnostics- for-novel-coronavirus e in corso di validazione presso i laboratori internazionali di riferimento.
Si raccomanda inoltre l’invio di campioni clinici, per la conferma di diagnosi e segnalazione all’OMS, al Laboratorio Nazionale di Riferimento dell’ISS (WHO National Influenza Centre/NIC- ISS, Istituto Superiore di Sanità, viale Regina Elena 299 – 00161 Roma; tel. 06 49906135, flulab@iss.it), previo accordo e secondo le modalità riportate in Allegato 2.
Segnalazione
Secondo quanto stabilito dal Regolamento Sanitario Internazionale, devono essere segnalati tutti i casi che corrispondono alla definizione di caso sopra riportata entro 24 ore dalla rilevazione.
I casi devono essere segnalati a questo Ministero, Direzione Generale della Prevenzione sanitaria, (Ufficio 5 – Prevenzione delle Malattie Trasmissibili e Profilassi Internazionale) e all’Istituto Superiore di Sanità (Dipartimento di Malattie Infettive), tramite la loro registrazione sul sito web

Oltre alle informazioni contenute nella scheda di notifica, devono essere raccolte anche le seguenti informazioni, per permettere l’attivazione di tutte le misure di sanità pubblica, incluso il rintraccio dei contatti:
− data di partenza del caso sospetto da Wuhan o da altre zone infette secondo gli aggiornamenti epidemiologici più recenti;
− volo di ritorno in Italia (o compagnia aerea e itinerario) e aeroporto arrivo;
− contatto telefonico del paziente o del medico curante.
Informazioni sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni, gestione dei casi clinici ed altri aspetti correlati al nCoV sono disponibili sul sito dell’OMS al seguente link: https://www.who.int/health-topics/coronavirus
Il contenuto della presente circolare potrà essere aggiornato in base all’evoluzione della situazione epidemiologica e delle conoscenze scientifiche disponibili.

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