La storia della settimana

A tre mesi ha sfidato il virus ed ha vinto

Gela – Troppo spesso siamo costretti a raccontare storie di dolore; cronache di malattie, di solitudini che finiscono nel limbo dei ricordi dimenticati. Ci sono però storie di virus che finiscono sotto il manto della Madonna con un finale lieto. Come quella della piccola Emma che, a soli tre mesi esce vittoriosa dalla guerra contro il coronavirus e la prima volta che vede la luce, dopo il periodo di buio, viene presentata alla Madonna Immacolata. In realtà per Emma non c’è stata una vera guerra contro il virus. Forse neanche una battaglia. La piccolina è risultata positiva ad un mese e mezzo circa dopo che il nonno era positivo, come anche il papà e la mamma.  Lei non se n’è accorta neanche. Ha sgambettato per tutto il periodo di quarantena della sua famiglia, ha riso e giocato per quanto la sua giovanissima vita le permette di fare, quasi a prendersi beffa di un contagio che le persone ben più grandi di lei, temono. E si nascondono e si proteggono il viso, convinti come sono che possono sfuggire anche al disegno divino, ‘rispettando le regole degli uomini’. La famiglia Raitano invece non si è nascosta. Innanzitutto perchè il capofamiglia, social per eccellenza, non ne ha fatto mistero e lo ha raccontato pubblicamente usando il suo diario di Facebook. La famiglia Raitano si è messa nelle mani della Madonna ed ha affrontato quel momento con la serenità di chi sa di essere nella Casa del Signore, sempre rispettando le norme sanitarie s’intende! L’uomo senza Dio non supera facilmente le tempeste. Nonno, papà, mamma e bambina: tutti positivi. Altri si sarebbero disperati. E invece no. “Per fortuna – racconta il papà Giuseppe – il contagio non ha prodotto effetti deleteri. Emma poi, è stata la prima ed uscire dalla positività dopo soli 13 giorni e senza sintomi vistosi: solo una febbriciattola durata poche ore. Nonostante tutto siamo stati 42 giorni in casa aspettando il momento della negativizzazione. Trascorso il tempo previsto per legge è arrivata la liberatoria dell’Asp nonostante gli esami confermino per me la positività ma con una carica virale talmente bassa che è possibile uscire di casa senza contagiare alcuno. E il primo giorno in cui siamo usciti è stato l’8 dicembre e la prima cosa che abbiamo desiderato, è stata presentare la nostra bambina alla Madonna Immacolata, libera dal Covid e vispa”. Eccola nella foto: il Vicario Foraneo don Lino Di Dio la presenta alla Madonna e lei la guarda già con amore infantile; del resto ha un retroterra importante nella sua famiglia che pratica con fervore la religione cattolica E’ una storia di Covid si, quella che vi abbiamo raccontato brevemente. Ma una storia a lieto fine, come ci si augura che si concludano tutte le storie di Covid. “Ha fatto tutto lei – dice la mamma Jessica – quando abbiamo saputo della gravidanza ci siamo affidati a Te promettendoti che se fosse stata femmina avrebbe portato il tuo nome… Emma Immacolata”.

In Italia su un totale di 250.973 casi confermati, 2.784 riguardano la fascia 0-9 anni (1,1%) e 4.964 la fascia 10-19 anni (2,0%). I bambini, da sempre ritenuti sempre più “fragili” immunologicamente, i più colpiti dall’influenza stagionale e dalle sindromi simil-influenzali, sono in genere asintomatici o solo raramente si ammalano, e ancor più raramente si ammalano gravemente. La bassissima morbilità dei bambini deriverebbe dall’immunità crociata nei confronti degli altri coronavirus (sia i virus del raffreddore comune sia il SARS-CoV).

 

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