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D’Arma: “emergenza nell’ emergenza, non sprechiamo occasioni”

Gela – Viviamo una emergenza nell’emergenza non sprechiamo tempo e creiamo opportunità.

Siamo ancora in piena Pandemia, stiamo conducendo una battaglia contro un nemico invisibile, incominciamo a vedere effetti positivi da restrizioni che durano oramai da più di un mese. Mai come in questo momento la salute di ognuno di noi risulta essere il bene più prezioso. Da questo momento alla fase successiva, tutti speriamo che il tempo sia breve. Dobbiamo chiederci: cosa vogliamo fare? Vogliamo forse farci trovare impreparati alla fase successiva, come impreparati eravamo rispetto ad una pandemia, o vogliamo anticipare i tempi almeno per una volta? Vogliamo essere ottimisti, e vogliamo pensare che ne usciremo tutti bene, nei prossimi giorni forse ci giocheremo la partita più importante della nostra vita, perché se abbiamo la fortuna di uscire bene dalla pandemia non è detto che ne usciremo altrettanto bene sotto il profilo lavorativo ed occupazionale. 

Non possiamo che esprimere tutta la nostra preoccupazione nei confronti degli operatori della filiera del turismo, di tutte le attività in generale, compresi i professionisti. La pandemia sta acuendo una crisi che era già presente da anni nella nostra città, gli effetti saranno devastanti. Corriamo il rischio che almeno 1500 attività chiudono, se così fosse,  in termini occupazionali si perderebbero almeno 4000 posti di lavoro e ci saranno 15000 bocche in più da sfamare. 

C’è stato un Consiglio Comunale monotematico, dove più si è parlato del futuro che del presente immediato. Occorre l’uno e l’altro. Apprezzabile la volontà della semplificazione delle procedure urbanistiche con l’auspicio che possa ripartire un settore, l’edilizia, che è stato trainante per l’economia locale, ma non dimentichiamo che Gela è in eccesso di patrimonio edilizio.  Al contempo, se si pensa ad una rivisitazione urbanistica della zona C3 ( Manfria, Roccazzelle, Femmina Morta e Piano Marina ), non si può prescindere alla previsione e alla possibilità di poter realizzare strutture turistico-ricettive non invasive nel rispetto delle norme, dell’ambiente e della sostenibilità ambientale. Non dimentichiamo che nel settore turistico ricettivo in termini occupazionali, tra diretto e indotto viene generato un posto di lavoro (stagionale) per ogni unità abitativa (camera o appartamento). Sul tema dei cambi di destinazione d’uso e della valorizzazione del centro storico se ne parla da anni, speriamo che sia la volta buona. Apprezzabile anche l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per l’economia, purchè snello ed efficace. Non dobbiamo dimenticare però che prima abbiamo bisogno di misure concrete ed immediate per l’economia della città, dobbiamo pensare a quelle 1500 attività che rischiano di scomparire nell’arco di qualche settimana. Oggi con la pandemia non ci ritroviamo a gestire il problema di come creare occupazione, ma di come salvare l’occupazione. Molti Operatori e professionisti cominciano a scoraggiarsi, cominciano a pensare che forse è meglio non riaprire per evitare ulteriori debiti. Ci saranno chiusure, licenziamenti e nuovi poveri, forse troppi, e la probabilità che scoppi una bomba sociale è altissima. Abbiamo il dovere di provare ad evitare che tutto ciò accada e chiediamo con forza e con convinzione alle istituzioni, tutte, di trovare una forma concreta di aiuto alle piccole e piccolissime attività commerciali artigianali di servizio e professionali che rischiano l’immediata chiusura, perché fra qualche settimana non saranno più in grado di affrontare il pagamento di spese correnti, spese di affitti, ratei e mutui. Reputiamo che l’unica soluzione attuabile e praticabile sia l’erogazione di un piccolo finanziamento a fondo perduto come già fatto dalla Germania, dalla Svizzera e dalla Francia, attingendo da qualsiasi fonte e risorsa disponibile a partire dall’Europa e a finire a livello locale .               

                                Rocco D’Arma

                            Vice-presidente vicario Confcommercio Gela

                            Responsabile settore turismo Confcommercio

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