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“Sindaco giusto, dove li trovi 3 mln per il progetto ciliegino? “

Gela – Riceviamo una lettera da parte del Dott. Fabrizio Morello, ex assessore al bilancio del Comune di Gela.

Al Sindaco “Giusto” 

Signor sindaco, negli ultimi anni questa città ha già dovuto subire ed accettare delibere e contratti predisposti solo ed esclusivamente a garanzia di terzi anziché dei singoli cittadini, atti pensati in quell’occasione e per l’occasione da menti sopraffine e geniali,  l’operazione di Caltaqua e quella del progetto Agro-fotovoltaico, conosciuto anche come Progetto Ciliegino, tra tutti. 

Per  quest’ultimo progetto, l’iter amministrativo si concludeva con la  stipula, in favore del’Ente, di una garanzia rappresentata da una mega polizza fideiussoria, paragonabile alle “supercazzole” del conte Mascetti. 

Tutte scelte poste in essere da amministrazioni comunali che hanno avuto come effetto di trasferire,negli anni, in capo ad ogni cittadino disservizi e debiti.

Oggi Lei, caro Sig. Sindaco , con riferimento al Progetto Ciliegino, se ne esce con una soluzione che lei stesso definisce RIVOLUZIONARIA, e già questo di per sé la dice lunga; neanche Steve Jobs arrivò a tanto, quando presentò al mondo la macchina che da lì a poco avrebbe totalmente cambiato il nostro modo di essere e vivere.

Mi perdoni, ma Lei, ha a suon di Slogan, come se fosse sempre in campagna elettorale, ha fatto e continua a fare proclami, tanto, se poi non si avverano o, ancor di più ,  si fa dietro front, non succede nulla, come quando lei ha affermato che: 

  1. “questa Città non avrebbe dovuto perdere un solo euro dei finanziamenti pubblici che le sono stati assegnati”
  2. “sarà abbattuto il chioschetto realizzato  abusivamente nei pressi dell’Ex rotonda del lungomare Federico II di Svevia ….” entro 5 giorni o dal proprietario o dal comune perché si tratta di un’ Opera totalmente abusiva

Veda Sindaco , oggi il tema da Lei trattato è assai delicato, ha di fronte proprietari privati di un loro legittimo diritto; imprese che hanno dovuto assistere alla loro dichiarazione di fallimento da parte del tribunale, con conseguenti perdite economiche sia per i titolari che per i tanti lavoratori alle loro dipendenze.

E tutto per scelte amministrative frettolose , dettate più da interessi elettorali anziché dall’unico vero interesse che dovrebbe avere un buon amministratore, cioè l’interesse pubblico e lo sviluppo del territorio: tanto paga zio Paperone, che nel nostro caso sono i singoli cittadini. 

Per tutte queste ragioni è giusto che tutti conoscano il reale contenuto di questa proposta “RIVOLUZIONARIA “, per questo Le chiedo pubblicamente di comunicare a tutta la città le informazioni in suo possesso circa la bontà della nuova proposta risolutiva, e di rendere pubblici tutti gli atti, le relazioni economiche e finanziarie a supporto di questa scelta, in modo che tutti i cittadini sappiano, in particolare:

  • quali tagli saranno apportati al bilancio del comune di Gela per recuperare somme per 3/4 milioni di euro, ciò dallo stesso bilancio che negli ultimi anni ha tagliato risorse e servizi destinati alle fasce più deboli e disagiate della città;
  • quali sono le posizioni aperte dei singoli proprietari dei terreni e  dei fabbricati che si intendono transigere e in che modalità e tempi avverranno queste transazioni;
  • in che modalità ed in quanto tempo tali  risorse saranno reimmesse in bilancio al fine di ri-erogare beni e servizi. 

La prego, non si faccia raccontare la storiella che tanto non perdiamo nulla perché in cambio avremo la proprietà dei terreni lo dica ai singoli dirigenti dei settori quando si troveranno con meno liquidità per affrontare le spese necessarie per continuare ad erogare servizi.

Le ricordo che  le risorse sono pubbliche appartengono ad ogni singolo cittadino di questa città per questo attendiamo con estremo interesse la pubblicazione di tutti gli atti riguardanti questa nuova rivoluzione copernicana del Progetto Ciliegino che appare, a prima vista, l’ennesima scelta a danno di una intera collettività.

Ci dimostri il contrario renda pubblici gli atti, se ci sono.

Dott. Fabrizio Morello

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