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M5S: “La SRR affidi alla Tmb anche il servizio di raccolta dei rifiuti”

Gela – “La società d’ambito che si occupa della gestione dei rifiuti, denominata SRR4, potrebbe affidare alla società pubblica “Impianti SRR”, facente capo proprio alla SRR4, i servizi di raccolta dei rifiuti urbani dei comuni aderenti. La Impianti SRR gestisce già la discarica e il TMB di Timpazzo e potrebbe presto rappresentare la soluzione all’infinita “telenovela” dell’affidamento della raccolta dei rifiuti post-Tekra. Infatti, oltre ai ripetuti insuccessi dei tentativi di affidare la raccolta ad un’altra società mediante gara pubblica, la gestione in-house dell’intero ciclo di rifiuti potrebbe rappresentare la soluzione migliore anche nel medio e lungo periodo.

Il Movimento 5 Stelle di Gela, da sempre favorevole ad una gestione pubblica dell’acqua e dei rifiuti, ritiene che oggi si presenti un’occasione da cogliere al volo, cioè la gestione pubblica dell’intero ciclo dei rifiuti, la cosiddetta gestione integrata, dalla raccolta, al recupero e riciclo dei rifiuti, dove lo smaltimento diventa un aspetto residuale della gestione. Oggi invece la SRR4 è orientata esclusivamente allo smaltimento.

Con il decreto legislativo n. 116 del 3 settembre 2020 il governo Conte, ha recepito le nuove direttive europee sui rifiuti, sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (2018/851/UE e 2018/852/UE). Lo stesso giorno è stato emanato il d. lgs. n. 121 che recepisce la direttiva 2018/850/UE sulle discariche di rifiuti. Due decreti di cui il nostro Senatore Pietro Lorefice ha seguito con attenzione tutto l’iter di formazione della nuova normativa. Norme conformi al modello di Economia Circolare dove tutto il sistema economico e sociale è ripensato, sin dalla progettazione dei beni di consumo, per prevenire la produzione di rifiuti. Quei rifiuti che comunque verranno prodotti dovranno, per lo più e prioritariamente, essere destinati al riuso e alla preparazione per il recupero di materia e il riciclo. Solo una parte residuale non superiore al 10%, cui adesso concorrono anche le scorie, le polveri e i fanghi prodotti dagli inceneritori, potrà essere destinata alla discarica.

Negli ultimi anni il Sud Italia ha fatto passi da gigante (report 2020 di ISPRA) con RD che mediamente si attesta oltre il 50%, riducendo sensibilmente il divario con le regioni del Nord. Purtroppo in Sicilia, se da una parte si registrano dati molto incoraggianti della maggior parte dei Comuni, sempre più virtuosi, dall’altra i maggiori centri urbani dell’isola (Palermo, Catania, Messina, Siracusa) registrano valori di RD sensibilmente più bassi ed hanno al centro della gestione dei rifiuti le discariche.

Quindi incoraggiamo l’amministrazione comunale gelese e le altre aderenti alla SRR4 a non esitare a compiere questa scelta giusta. Purtroppo, siamo però consapevoli che la tentazione da parte dei partiti politici di trasformare questa opportunità in occasione di clientelismo politico è molto forte. Vigileremo ancora di più. Ma ciò che ci preoccupa seriamente è il Piano d’Ambito dell’ex ATO CL2 del 2016, oggi in capo alla SRR4, dove si prevede addirittura la realizzazione di un inceneritore della capacità di 40.000 ton/anno; una programmazione che risale a qualche anno fa, ma che risulta anacronistica rispetto agli indirizzi che si stanno perseguendo da 20 anni a questa parte, ed ancor più oggi in Europa ed al Governo con i citati decreti da poco emanati.

Un Piano d’Ambito, quello cui oggi si ispira l’azione della SRR4, pensato ed elaborato in palese difformità del Piano di Risanamento Ambientale (PdR) approvato dal DPR del 17.1.1995, che prevede un alleggerimento della pressione ambientale sui territori di Gela, Butera e Niscemi. Un PdR snobbato dalla Regione e non tenuto in considerazione dalle Amministrazioni Comunali che in 25 anni si sono succedute a Gela. PdR tutt’oggi vincolo prescrittivo della programmazione del territorio che andrebbe però aggiornato, ma ancora validissimo sotto il profilo delle sue linee strategiche. In esso si afferma che “l’adozione delle migliori tecnologie disponibili non è sufficiente al miglioramento della condizione ambientale, per cui si richiede un approccio a monte, ovvero mediante il ricorso a processi tecnologici innovativi intrinsecamente più puliti.” Già nel 1995 il PdR si ispirava ad un approccio di economia circolare, per questo lo consideriamo punto di riferimento imprescindibile. La scelta di un inceneritore e l’ampliamento della discarica, anch’essa continuamente perseguita dalla regione e dalla SRR4, non ci sembrano in linea con tali strategie.

Chiediamo, ancor più in vista della gestione in-house dell’intero ciclo dei rifiuti, alla SRR4 e soprattutto all’AC di Gela di dotarsi di un nuovo Piano d’Ambito per la Gestione Integrata dei Rifiuti basato sulla prevenzione della produzione dei rifiuti e sul recupero di materia; e che tenga conto pregiudizialmente dei vincoli e degli indirizzi dei Piani già esistenti. Oltre al PdR, il Piano d’Ambito dovrà rispettare le prescrizioni contenute nel Piano di Gestione della Riserva Biviere di Gela. Altro asse portante dello sviluppo del territorio gelese. Prevedere un inceneritore e programmare continui ampliamenti della discarica di Timpazzo, dove lo stesso inceneritore dovrebbe sorgere, non solo è in contrasto con il PdR e il Piano di Gestione della Riserva, ma vìola il DM 17 ottobre 2007 che (all’art. 5 “Criteri minimi uniformi per la definizione delle misure di conservazione per tutte le ZPS”, comma 1, let. k.) vieta la “realizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti nonché ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie, fatte salve le discariche per inerti”. Quindi il Piano d’Ambito della SRR4 è illegale! Perché prevede l’inceneritore ed altri impianti in un area sottoposta a vincolo. Per questa ragione impianti essenziali come il compostaggio vanno insediati in aree non sottoposte a vincoli. Non è più tollerabile che nel sito di Timpazzo si ricorra a continui interventi di ampliamento nel nome dell’emergenza rifiuti. Il Governo Regionale deve dimostrare di essere capace di una gestione ordinaria dei rifiuti e di rispettare le direttive europee. La Sicilia è in Europa. Altresì rivolgiamo un appello all’attuale AC affinché percorra con decisione la strada di discontinuità con le amministrazioni precedenti, e si eviti di trasformare Gela in un centro di smaltimento regionale di rifiuti urbani ed industriali. Oggi la via maestra è l’economica circolare e il futuro di Gela deve guardare alla valorizzazione dei rifiuti (non al loro smaltimento) ed alla transizione energetica verso le fonti rinnovabili”.

Virginia Farruggia M5S

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