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“Il silenzio complice dei paladini della giustizia”

Riceviamo e pubblichiamo una nota di alcuni rappresentanti dell’opposizione

“Spesso si dice che ogni popolo ha il governo che si merita, nel senso che le Istituzioni finiscono per riflettere la vita della comunità che rappresentano. 

Oggi abbiamo la prova che non è così! 

Ci rifiutiamo fortemente di credere che i gelesi meritino rappresentanti eletti che sporcano la città e anziché chiedere scusa o tacere accampano giustificazioni senza né capo né coda, ci rifiutiamo di credere che Gela meriti questi tipi di esempio di inciviltà, ci rifiutiamo di credere che la politica tutta venga associata a comportamenti di questo tipo soprattutto da parte di chi la città la governa. 

Una persona che ha l’onore e l’onere di rivestire una carica pubblica non può permettersi gesti di tale disprezzo della cosa pubblica che rappresenta e amministra, è una palese contraddizione in  termini, non può esistere margine di errore su argomenti come la pulizia e il decoro ambientale. 

Tolleranza zero verso chi odia la città, diceva il Sindaco in una intervista di qualche mese fa riferendosi a chi sporca in maniera indiscriminata invocando sanzioni e denunce. Ha perfettamente ragione. Ma se è vero che per il comune cittadino il tutto si conclude con una sanzione più o meno salata, lo stesso non può dirsi per un rappresentante delle Istituzioni. 

La Politica (quella vera e nobile) è fatta non solo di comportamenti giusti ma anche di comportamenti opportuni e non può essere sufficiente agli occhi della città mettersi al pari della legge facendo pagare una multa ad un fantomatico passeggero che getta i rifiuti in una discarica palesemente abusiva a cielo aperto, la dignità della carica che ricopriamo dovrebbe imporre comportamenti consequenziali e soprattutto opportuni che restituiscano giustizia ai cittadini e alla città lesa e su cui ci riserviamo di discutere in una mozione di censura in Aula consiliare. 

Spiace assistere al silenzio del Sindaco paladino di una pulizia della città tanto decantata quanto mai praticata e della sua maggioranza, un silenzio che sa tanto di complicità e giustificazione se ripensiamo a quando negò che un suo consigliere fosse stato multato riversando ombre ovviamente mai provate, come ormai è consuetudine, su altre categorie colpevoli solo di avere posto una domanda. Attendiamo fiduciosi che alle parole spese al vento nei comizi seguano i fatti!

I consiglieri Farruggia, Spata, Bennici Giudice, Scerra

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