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Estumulazioni: le esternazioni ‘colorite’ del sindaco

Gela – Negli ultimi giorni, spesso a sproposito ed in maniera strumentale, si sono levate più voci contro l’ordinanza che prevedeva l’applicazione di una norma, lecita sul piano legale e piuttosto conosciuta, anche perchè dibattuta recentemente anche in consiglio comunale.

Il tentativo di certi personaggi di far apparire tale scelta come uno scontro di civiltà – da una parte gli illuminati e dall’altra i barbari – è un’operazione indegna, fuorviante e politicamente scorretta. Cercare poi, pur di raggiungere vantaggi di parte, di calpestare la verità, ricorrendo ad esemplificazioni limite su cui nessuno si è mai sognato di intervenire, appare un’operazione inqualificabile. Una politica seria dovrebbe, semmai, affrontare i problemi nella loro reale dimensione e non caricarli platealmente di significati speciosi.

A tutti quei rappresentanti di qualche associazione culturale che hanno ampliato e conferito al problema dimensioni apocalittiche, voglio ricordare che, mai, questa amministrazione è stata sfiorata dall’idea di voler cancellare la storia e la memoria di quanti, nel passato, hanno portato lustro alla nostra città. E non mi riferisco solamente ai nomi altisonanti che sono stati maliziosamente tirati in ballo, ma anche alla stragrande maggioranza di popolo che, con le loro immagini e relativi epitaffi, continuano a rendere eterni usi, costumi e tradizioni della nostra città.

Diverso è il caso di quei loculi così malandati, abbandonati e degradati dal tempo, tali da costituire un pericolo per tutti i visitatori. In questi casi un’amministrazione ha il dovere di intervenire e di porvi rimedio.

Dimenticare, poi, il contesto in cui è maturata questa decisione, perfino sofferta, non rende giustizia alla verità. Di fronte all’emergenza di tanti defunti ammassati alla meno peggio, in posti addirittura improvvisati, e al loro diritto di avere una degna ed immediata sepoltura, si rendeva necessario un intervento immediato. Intervento che diventava ancora più urgente a causa della sentenza del TAR che restituiva, di fatto, i loculi che erano stato reperiti alle confraternite. In un momento così drammatico, quale è stato quello del problema della mancanza di loculi, non ho sentito alcuna voce di dolore né di indignazione, ma soprattutto non mi sono giunti né suggerimenti né incoraggiamenti da parte di chi avrebbe avuto il dovere di farlo.

La mia stanza di Sindaco è e sarà sempre aperta a tutti coloro che, con sincero spirito costruttivo, vorranno collaborare per la risoluzione di questo delicato problema”.

Lucio Greco sindaco di Gela

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