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111 anni e tanta voglia di vivere

Piazza Armerina – Al canale 28, Tv2000 trasmette la recita del santo Rosario da Lourdes. Dovremo attendere una decina di minuti prima di iniziare la nostra tenera conversazione. Si segna la Croce, il tempo dedicato alla preghiera giornaliera è finito. Nonna Maria Oliva, con i suoi 111 anni, lucida e con una memoria che a passi lenti sembra comunque non tradirla, risponde alle nostre domande ripercorrendo la sua vita con tenerezza e semplicità. Dopo la morte di Erminia Bianchini Defilippi, 112 anni, avvenuta nei giorni scorsi a Ricca di Diano d’Alba, nelle Langhe il primato della donna più anziana d’Italia è suo. “L’ho sentito dire alla televisione”, scherza nonna Maria. “Glielo ha spiegato Danny, un suo pronipote”, fa eco la figlia Nunzia. Da sei anni ha lasciato Torino per starle accanto nella sua casetta, al civico 40 in via Antonio Crescimanno, una stradina di fronte alla Cattedrale di Piazza Armerina, Enna, “accanto alla cappella di Maria della Stella”, tiene a precisare la nonnina. In questa piccolissima abitazione, di stanze piene e poi vuote ripercorre col suo sentire, la memoria di una vita perdendosi in parole nel dialetto delle donne di Sicilia. È sopravvissuta all’influenza spagnola, ha conosciuto le due guerre mondiali, ha visto nascere la Repubblica, ha vissuto l’Italia del progresso e del boom economico ed oggi quella della pandemia del coronavirus che lo scorso aprile le ha impedito di festeggiare la veneranda età con la sua numerosa famiglia. Classe 1909, “sono nata il 12 aprile ma mio padre mi ha registrato qualche giorno dopo, il 16”, racconta con l’anima negli occhi. Mamma di 8 figli avuti da Filippo Catalano, che sposò quando era appena diciottenne, la nonnina piazzese ha trascorso l’intera vita a prendersi cura delle sue terre per crescere i suoi figli insieme col marito a cui è stata legata per lunghi 37 anni di matrimonio. Poi non si è più risposata. “Uscivo di casa quando ancora era buio, avevamo i terreni. Si coltivava e si mangiava”. L’emergenza attuale ha impedito che i familiari potessero farle visita, come ogni giorno, come da anni. “Ma don Filippo dov’è?”, ci chiede. Anche il parroco che settimanalmente le porta la comunione non e ancora tornato a trovarla. Nessun segreto per la longevità perché “mangio tutto”, scherza. La preghiera scandisce le sue giornate ed ha una spiccata devozione per la Patrona Maria Santissima delle Vittorie. Ogni anno, quando sotto il suo balcone la processione agostana si ferma per qualche minuto, il parroco le offre una rosa. Fino a gennaio recitava la coroncina alla Madonna. E capitava di farlo anche insieme con il Vescovo Mons. Rosario Gisana che fino a poco prima dell’emergenza, ha bussato alla sua porta periodicamente. “Qui ha celebrare la messa”, ricorda la figlia. Nel settembre di due anni fa l’ultracentenaria incontrò Papa Francesco in occasione della sua visita a Piazza Armerina. “Mi ha regalato la coroncina”, ricorda “poi mi ha accarezzato ed io gli ho baciato la mano”. Solo qualche settimana fa, ha inforcato gli occhiali e ha chiesto ago, filo e forbici perché voleva cucire una mantellina “come quella che mi ha regalato il Vescovo”. Oggi è la festa di San Giovanni (il giorno che la incontriamo, ndr). Tra qualche settimana la Madonna passa davanti a casa mia”, dice. Nonna Maria ha una incredibile capacità di fissare la memoria nel tempo. Non sa che per le norme anti-Covid questo non avverrà. Ed in quel tempo in cui aspetta di ritrovare Maria, volge lo sguardo che sconfitto dal peso dell’età non tradisce l’animo fiero e isolano di donna più anziana d’Italia.

Andrea Cassisi da Avvenire

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