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L’alimentazione? Un fatto naturale.

di Dott. Paolo Scicolone

I negazionisti del cibo naturale, quelli che preferiscono vivere esposti al virus del cibo artificiale, sono tanti. E sono tanti perché è stata sapientemente inoculata a dosi precise distribuite negli anni una cultura innaturale del cibo che ha prodotto deliri che il tempo, per fortuna, tende a rimuovere, ma anche a crearne di nuovi. Latte artificiale per tutti, che è più sicuro di quello naturale, succhi di frutta senza frutta che hanno vitamine aggiunte perché non c’è frutta, barrette iperproteiche col bianco dell’uovo perché il rosso c’ha il colesterolo e yogurt tecnologici pieni di bifidobetteri high-tech e lattibacilli 4.0 per fare andare in bagno le belle soubrettes della nostra TV.
Perché è importante ribadire che l’uomo è creatore e il mondo è creatura di lui (lui, non Lui). E leggo oggi sempre più articoli su come realizzare gli spuntini “meno peggio” per i nostri figli, nel nome della sacra regola dei 5 pasti  al giorno  (che non si è capito chi l’ha scritta ma se dovesse essere ancora in vita lo immagino davanti un PC a farsi grasse risate) che nessun peccatore deve osare disapprovare. E allora a metà mattinata e a metà pomeriggio, come sempre più spesso appare all’apertura del sipario issato da professionisti che pubblicano su riviste alimentari, la merendina confezionata trova la sua gloria. E se in qualche scuola d’italia si è arrivati a consigliarla al posto di frutta fresca, su “il fatto alimentare” appare (e dopo qualche giorno scompare) il consiglio dell’esperta che la promuove rispetto al dolce fatto in casa, perché c’è una misura più scientifica delle porzioni e del contenuto di macronutrienti. La scienza, che decide in un laboratorio le regole dell’universo promuove l’additivo artificiale con  disumana naturalezza. Non tutti gli uomini di scienza, sia chiaro. Ma troppi comunque. Perché il corpo è una macchina, ci dicono, e il cibo è combustibile. E come macchine andiamo trattati. Amen.
Non scrivo nessun consiglio, c’è già una scienza innata in ognuno di noi sviluppata in milioni di anni che ci ha portarti a relazionarci in modo appropriato con la natura. E mi piace essere fuori moda e considerare ancora l’alimentazione un fatto naturale, come respirare, camminare, esporsi al sole, dormire. Interroghiamola ogni tanto questa intelligenza.

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