Rubriche

L’ uomo è cieco. Ma Dio ci vede benissimo

Rubrica di ispirazione religiosa a cura di Totò Sauna

Domenica 22 marzo 20

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.( Giovanni 9,1-41)


Ci sono momenti nella vita. Nella mia e nella tua vita,caro lettore, che diventiamo ciechi, in cui sprofondiamo nella notte. Non quella che si alterna al giorno. Ma quella dello spirito, dell’anima, dell’inconscio. Uno stato in cui la tenebra oscura, annebbia le nostre scelte, il nostro percorso. In cui si sentiamo spenti. Non abbiamo voglia di fare niente. Peggio. Non vediamo la luce alla fine del nostro cammino. Una notte interiore che possiamo scoprire d’improvviso, magari  dopo un evento difficile, un lutto, un fallimento, un errore. Oppure è il risultato di scelte sbagliate. Mi succede, parlo della mia esperienza, quando non scelgo Dio. Non amo il prossimo. Sparlo qualcuno. Allora, un nervosismo mi pervade. Non sto bene.  Possiamo anche far finta di niente ed illuderci che vada tutto bene. In un mondo di tenebra ci si abitua presto all’assenza della luce. Viviamo in un mondo senza luce. Siamo ciechi  per nostra scelta. Perché non abbiamo coraggio. Ancorati a questa vita terrena. Ai beni. Più hai, più ti senti importante, più devi apparire e devi mostrare. E fai di tutto per mostrare e mostrarti. Ciechi. Gesù è venuto per aprirci gli occhi. Lo stiamo vivendo in questi giorni di Coronavirus. Abbiamo costruito una società basata sull’avere e poi basta un virus per far cadere palazzi interi. Ciechi. Fratelli lettori. Cristo è la risposta. A tutto. Siamo assetati e Cristo è l’acqua. Siamo ciechi e Cristo è la luce. L’evangelista Giovanni tenta di descrivere in che cosa consista la conversione, l’accoglienza del Vangelo: in una reale illuminazione, come chi sta in una stanza buia da tutta una vita e, d’improvviso, qualcuno spalanca le ante e lascia entrare la luce. La stanza è la stessa ma ora forme, colori, spazi hanno un significato diverso. È l’esperienza che fa il cieco nato, mendicante, giudicato peccatore, lui o i suoi genitori, nella spietata logica dei suoi concittadini. Un uomo abituato a convivere con le tenebre e col giudizio. Come avviene anche a noi, sempre appesi alle parole degli altri, sempre attenti a comportarci come gli altri vorrebbero che ci comportassimo per meritarci attenzione e approvazione. Purtroppo anche fra cristiani. È Gesù che, passando, vede l’uomo cieco. Perché, come con Davide, Dio non vede ciò che guardano gli uomini, egli vede il cuore. E inizia una liturgia di gesti semplici e primitivi, di dita, di saliva, che si pensava contenesse il soffio della vita, di acqua, segno del Battesimo che purifica. L’illuminazione avviene per gradi, ma inizia sempre con un incontro.  L’uomo è cieco, ma Dio ci vede benissimo. E avviene il cambiamento. Inesorabile. Potente. Talmente forte che la gente non riconosce più quell’uomo. Quando diventiamo discepoli, inesorabilmente, non siamo più le persone di prima. Irriconoscibili. Anche a noi stessi. Invece di essere felici  per ciò che è accaduto, i puri della Legge obiettano. Non hanno emozioni, affetti. Investigano, interrogano, chiedono. Gesù è un peccatore perché trasgredisce la Legge, quindi è impossibile che abbia guarito quell’uomo che, quindi, è un bugiardo. Il loro schema tiene, ingabbiano Dio nelle loro logiche assurde. Osservano la legge vuota di cuore, di amore.   Mi sembrano come tanti gelesi. Anzi, è una caratteristica gelese, direi umana. Quello di non felicitarsi. Di provare invidia, E siccome non siamo noi i protagonisti del miracolo e dei benefici, critichiamo, sparliamo. Ma Dio non la pensa come noi. Dio è già oltre. E la Parola, ricordiamocelo, non perde tempo a scovare i colpevoli o a dare risposte alle nostre domande filosofiche sull’origine del male. Non intenta un processo, attua una nuova Creazione. L’incontro con Cristo ci fa creature nuove. Ci trasforma. Il mondo non si capacita come prima eravamo pronti alla guerra sempre e ora siamo capaci di perdonare. Il cieco che ora vede bene ed è davvero un’altra persona. Non ha paura. Testimonia. E’ un uomo nuovo. Tratta alla pari i dottori della Legge, risponde a tono, li prende pure per i fondelli. Loro che credono di sapere non sanno spiegare come possa un peccatore guarire un cieco. Chi è veramente cieco fra questi? Chi non ci vede o chi presume di vedere tutto benissimo? Alla fine la buttano in rissa. Ma il cieco è ormai libero. Senza catene. E Cosa fa? Segue Gesù. Non ha paura, Non ha tentennamenti. Non ha dubbi. Ci vede benissimo. Vede benissimo la strada da percorrere. Ha tagliato i ponti con il  mondo cieco, Un mondo che barcolla, che cammina barcollando. Un mondo schiavo di un virus. Hanno costruito eserciti immensi, mondi incredibili ma non hanno mai messo al centro dei propri interessi l’uomo. Un mondo al Buio. L’ex cieso corre . Spedito. Veloce. Lui ora è un illuminato. Ora il cieco guarito ha tutti gli elementi per capire. Ora è libero. Ora vede. Ora non è più oppresso dal giudizio degli altri. Peggio: dal giudizio dei devoti e dei pii.Il Signore ci raggiunge sempre, prende l’iniziativa, ci insegue, ci raggiunge…..Se solo lo desideriamo

Buona Domenica

Totò Sauna

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