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Il viaggio per aprire l’orizzonte dell’anima

Inauguriamo oggi una nuova rubrica

La nostra offerta di lettura, contenuti e idee si arricchisce. I professionisti di vari settori ci aiutano nel lavoro immane sulla notizia, sui suggerimenti, sull’apertura al mondo.  Inauguriamo oggi una nuova rubrica dedicata ai viaggi. L’esperta Emilia Espinosa ( nella foto sotto)  ha accolto il nostro invito e ci fa sognare mondi lontani con i suoi consigli di agente inserite nell’esperienza dei viaggi da decenni. Gela ha bisogno di viaggiare per aprire i suoi orizzonti spesso angusti, per imparare da altri ciò che non sappiamo fare noi, per conoscere culture e storia, per rilassarsi; e noi proviamo a dare il nostro contributo. 

In preparazione alla primavera che fa sognare; quando le giornate si allungano, il sole inizia ad apparire più spesso nel cielo e l’inverno che avrebbe dovuto far battere i denti o tenere sempre in mano l’ombrello ci ha regalato un sole piuttosto tiepido e ci ha invogliati a fare qualche gita fuori porta! Nel Nord Europa le temperature diventano più miti e permettono di esplorare città dal sapore scandinavo; nelle regioni del Mediterraneo vicoli e piazze tornano a popolarsi di persone alla ricerca dei primi caldi raggi di sole mentre, ancora più a Sud, le città regalano già un clima estivo. Quindi cosa stiamo aspettando?

Per tutto l’anno il lavoratore medio impegna il suo tempo nella sua professione in ufficio o altrove, senza soste e ritmi frenetici.

E’ giusto rigenerarsi pensando alle vacanze e programmando in base al nostro tempo e disponibilità un viaggio proprio in questo periodo che regala tante opportunità.

Possiamo approfittare di un week end o di un ponte durante le festività per conoscere la nostra bella Italia o le mete europee più gettonate e perché no  fare anche un viaggio oltre oceano e anticipare la tintarella tanto desiderata.

Febbraio o Marzo sono i mesi ideali per visitare il Kenya o la Tanzania, con la sua spettacolare Zanzibar. Entrambe  le destinazioni sono adatte a tutti coloro che amano il relax a mare ma nello stesso tempo non vogliono rinunciare al fascino della savana dove l’esperienza di un safari, per chi ama spingersi più in là oltre le mete prevedibili e i percorsi già battuti, farà entrare in un vortice di emozioni..

Si  sente tanto parlare di Mal d’Africa , ma chi sa davvero cos’è ? Nostalgia pura,  uno stato dell’anima prima ancora che mentale, il respiro che manca all’improvviso e quella struggente malinconia che ti coglie, di quelle che verrebbe voglia di fare una follia e prendere il primo aereo disponibile per l’ Africa.

Non esiste una definizione precisa di Mal d’Africa, proprio perché i sentimenti che ognuno prova sono talmente differenti e così intimi che si può solo pensare di viverli e di conseguenza cercare di spiegare.

Ho provato il Mal d’Africa nella mia vita per la prima volta lo scorso mese di marzo con un bel viaggio in Kenya e precisamente a Watamu e un safari nel parco Tsavo Est. Già iniziai a provare una strana emozione ancora mentre ero  là ,si , perché ti prende non dopo che sei tornato, ma quando ancora sei là, quando guardando l’orizzonte pensi che tra poco dovrai lasciare quella terra ed allora ti sale un nodo in gola strettissimo, una forte malinconia, come se si stesse per dire addio alla propria casa. Dopo che vivi l’ emozione di un safari e assisti alla scena cruenta del leone che caccia e afferra la preda pensi che in savana  tutto è permesso. Dal Mal d’Africa non si guarisce mai. Può attenuarsi forse, ma una volta che ci si è ammalati si ha la consapevolezza che non si potrà mai più fare a meno di desiderare, prima o poi, di tornare là”.

Emilia Espinosa

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