editoriale

Riusciranno i consiglieri a resistere ai canti ammaliatori delle sirene ‘giuste’…???

Gela – “L’anime triste di coloro Che visser sanza infamia e sanza lodo’. In tema di Dantedì l’indecisione del sindaco di Gela che ha portato alla frattura con la sua stessa maggioranza fa pensare a ‘Quei dannati che durante la loro vita non hanno mai agito né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del più forte’. Gli ignavi, gli indecisi. Quelli che per fissare un incontro fanno passare due mesi e poi, quando arriva un gruppo di ragazzini srotolano il tappeto rosso, dimenticando chi lo ha sostenuto per due anni. Questa è la politica, quella del ‘Giusto’. “La faccia sua era faccia d’uom giusto,/tanto benigna avea di fuor la pelle”, sempre per citare il Sommo poeta. Ma di giusto non c’è nulla in questo mondo, men che meno di questi tempi di magra, in cui la vista di una mollica di pane, pone gli uomini proni. Lasciamo Dante per tornare alla triste realtà. L’indecisione nel titubar riunione, ha tanto allungato i tempi, fino a quando è arrivata Italia Viva, il partito del Renzi del 2% che arriva con un pacchetto di 110 iscritti e una stampella ‘Udcciana’ ed il ‘Giusto’ annuncia l’accordo con un comunicato, dimenticando che l’ente non è un Vassallaggio medievale ma un’espressione politica democratica del XXI secolo. Questo è quello che si vede. Quello che non si vede pare che sia la promessa di un listone per affrontare le prossime elezioni regionali. Fatto sta che ieri sera la maggioranza è andata su tutte le furie ed è uscita dal Consiglio comunale e si sta organizzando per fare lo stesso stasera. Il sindaco è andato su tutte le furie, ma non è escluso che nel pomeriggio possa fissare l’agognata riunione di maggioranza di fronte alla quale i consiglieri ‘intravedano le stelle’ che in allegoria dantesca si possono indentificare in prebende. Bocche cucite fra i 24 che non rispondono ai telefoni per evitare di farsi scappare una frase che possa creare un incidente diplomatico di raggio mediocre. Di fatto si cercano stampelle nell’opposizione per potere far cadere il numero legale e far sentire la propria forza. Riusciranno i nostri eroi a resistere a possibili richiami delle sirene di Ulisse. Sicuramente snon ci riusciranno i pddini , dietro la porta dal giorno dopo ‘il gran rifiuto’ assessoriale. Vedremo……..perchè questi sono i metodi: arrivare al momento giusto (per restare in tema..) con i giusti canti ammaliatori per convincere i salvagenti a galleggiare nelle tempestine dei prossimi tre anni di governo…..

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