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Pontile e Conchiglia. Per anni abbandonate ed ora litigano

Ma davvero state litigando per 2 ruderi?

Che io ricordi, quindi parliamo dal 1970 in poi il pontile sbarcatorio, l’ho vissuto pochissimo. La Conchiglia invece l’ho vissuta attraverso le immagini del matrimonio dei miei genitori, sarò entrato forse un paio di volte ma era ormai in disuso da parecchio tempo.

Il pontile,  a parte quel pezzo di raccordo fatto, credo da un incompetente, perchè non ha nemmeno tenuto contro della specificità della struttura, (pavimentazione e tipo di balaustra), la bellezza pare non sia di questa città, anche se tutti si riempiono la bocca della “bellezza”, nessuna amministrazione negli ultimi 30 anni, ha mai pensato davvero o di mettere in sicurezza la struttura o abbatterla e ricostruirla perfettamente identica (e si può fare) con le nuove regole sulla sicurezza, dando nuova vita ad un punto di riferimento cittadino se non del golfo stesso. Ma si sa a Gela prima di fare una cosa “seria” devi passare sotto le forche caudine di dirigenti, amministratori, amici degli amici, grandi pensatori, grandi custodi della storia cittadina, gruppi più  o meno omogenei del libero pensiero, social, ecc. ecc. e magari devi trovare l’amico che ti appoggia.

Sta di fatto che i millenials, la Generazione Y (ovvero nati tra il 1981 e il 1994), la Generazione Z (ovvero dei nati tra il 1995 e il 2010) e la Generazione Alpha (ovvero quelli nati dopo il 2010), non hanno usufruito di queste strutture mane hanno solo sentito parlare. Hanno visto solo un rudere (Conchiglia) che si andava sgretolando di giorno in giorno e forse via hanno fatto un tour pericolosissimo in cerca di chissà quale brivido. Invece il pontile utilizzato solo per un piccolo pezzo è stato teatro di amori o scontri e d’estate, in barba ai regolamenti, utilizzato per qualche tuffo in mare e qualcuno se lo ricorda ancora visto che ha rischiato la vita.

Detto ciò, ora è davvero anacronistico sentire tutti i discorsi di consiglieri contro consiglieri, di sindaco che risponde a chi vuole demolire e pure a chi vuole che vengano ristrutturati.

Vedete, quello che manca in questa città è la vera visione del futuro che gli si vuole dare; sia ben chiaro da chi governa fino all’ultimo cittadino conosce benissimo la visione del suo personale futuro, ciò che manca è la visione comunitaria. I vari campanili e atriti, che esistono in città, fra le varie famiglie e fazioni, gruppi di potere, impediscono ed hanno sempre impedito, e si vede dalla situazione attuale, che la città si evolvesse in maniera chiara.

Un esempio: Pietrasanta (LUCCA) 24.000 abitanti ed una frazione balneare (Marina di Pietrasanta):

E’ stata nel 2008 la seconda opera più importante realizzata da una città non capoluogo in Italia. Un’opera che ha cambiato il destino del litorale di Marina di Pietrasanta e della Versilia contribuendo al rilancio turistico e alla promozione del territorio. 

Il Pontile di Tonfano fu un’opera fortemente voluta dall’allora sindaco Massimo Mallegni, e dall’assessore ai Lavori Pubblici Alfredo Benedetti fin dal momento del loro primo insediamento, tanto che dal 2000 venne avviato l’iter procedurale. “Il Pontile – ha spiegato Mallegni – è stata per tutti noi una sfida importante. Oggi fa parte della vita di questa comunità, è una delle passeggiate più belle ed emozionanti di tutta la costa che abbiamo valorizzato anche contaminandola con opere d’arte lungo il percorso. In molti non ci credevano quando abbiamo detto che volevamo realizzarla perché erano tante le difficoltà: ed infatti sono state enormi. Sono passati dieci anni esatti dall’inaugurazione che vogliamo celebrare e festeggiare con un evento senza precedenti”.

La prima bozza di progetto fu redatta dall’architetto Tiziano Lera, poi passata al professor Pierluigi Aminti della facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze e al professor Enzo Pranzini della facoltà di Scienze della Terra della stessa università. I tecnici presentarono un progetto di fattibilità che dimostrava la complessità costruttiva dell’opera stessa in quanto doveva tener conto di tutti gli aspetti di una costruzione realizzata in mare (vedi correnti marine, apertura alla spiaggia ecc..). A quel punto il progetto passò nuovamente nelle mani dell’architetto Tiziano Lera e dell’Ufficio Tecnico comunale in particolare all’ing. Giovanni Chiacchio, e, per la parte a mare, al professor Stefano Caramelli.

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La storia della realizzazione del Pontile. I lavori per il primo lotto iniziarono nel dicembre 2003 e poi proseguirono con il secondo lotto nell’autunno 2005 per la creazione di un’opera che oggi rappresenta uno dei pochissimi Pontili in Italia progettato unicamente per fini turistico-ricreativi. L’opera ha una lunghezza complessiva di 380 metri di cui 214 a mare. Si tratta infatti di una vera e propria passeggiata incorniciata nella flora tipica del litorale con piazzole di sosta dove frequentemente sono collocate sculture per ricordare la fortissima vocazione artistica di Pietrasanta. Il camminamento si presenta nella parte centrale in asfalto architettonico intervallato da inserti in marmo con fasce laterali di 1,20 metri di legno Balau e parapetti in acciaio Aisi 316 L, mentre tutta la struttura e i pali portanti sono in acciaio corten, tutti materiali resistenti ai cloruri e all’atmosfera aggressiva con garanzie di durata. Il Pontile termina a mare con un rondò decagonale di 800 metri quadrati che rappresenta uno spazio aggiuntivo per ospitare eventi e momenti di intrattenimento. A coronamento della realizzazione, nel 2010 il maestro Novello Finotti donò a Pietrasanta e alla comunità di Tonfano la scultura in bronzo dedicata a “Sant’Antonio”, collocata in mare, di fianco al pontile.

 Lunghezza totale 380 metri – Lunghezza tratto su arenile 166 metri – Lunghezza tratto in mare 214 metri – Larghezza fuori tutto 6,20 metri – Larghezza utile 5,64 metri – Numero campate 14 – Luce teorica campata tipo 20 metri – Altezza sovrastruttura 96 centimetri – Spessore soletta di impalcato 10 centimetri – Numero balconi 5 – Dimensioni piazza terminale 800 mq.

E con tutti gli architetti, professori e maestranze che abbiamo a Gela, non riusciamo a fare un pontile? Certo direte voi, non siamo riusciti a rimettere in sesto un porticciolo di pescatori, figuriamociabbattere e rifare un pontile. Manca visione e troppi litigi. Governano sempre i soliti gruppi, magari anche qualche incompetenza.

 

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