Archeologia e storia del territorio gelese

L’assurda riapertura del museo regionale di Kamarina (RG) e la deriva dei beni culturali siciliani.

Dopo lavori di ammodernamento e riqualificazione durati quasi quattro anni, con conseguente chiusura ai visitatori, riapre il museo archeologico di Kamarina (RG). Le vicende archeologiche di Kamarina, almeno per quello che riguarda il dirottamento dei reperti rinvenuti in sito verso altre strutture museali, sono simili a quelle di Gela, la riapertura di questo museo e quindi una lieta notizia , in occasione della riapertura infatti c’è stata una notevole affluenza di visitatori. L’entusiasmo di tutti quelli che sono stati presenti alla cerimonia di riapertura è stato però smorzato da sgradevoli sorprese che ha riservato il nuovo percorso espositivo.
La prima cosa che salta agli occhi è il fatto che nonostante i lavori di riqualificazione l’allestimento è incompleto, molte vetrine del museo rimangono vuote , allora perché questa fretta di riaprire , non era più logico aspettare ancora un po’ e presentare ai visitatori un percorso espositivo completo , degno di un sito archeologico come quello di Kamarina. Le sorprese più grosse e sgradevoli però si hanno quando si ci rende conto che in alcune delle vetrine allestite, i reperti poggiano su pezzi di polistirolo, parte di protezione per confezionare prodotti all’interno di cartoni e cartoni stessi, le foto parlano da sole . In Sicilia non si era mai raggiunto un livello così basso , a cosa serve riaprire un museo in queste condizioni? Perché questa fretta nel riaprire ad ogni costo non mettendo in conto di esporre l’immagine della Sicilia , della sua storia e del suo patrimonio storico al ridicolo . Le immagini parlano più delle parole, semplicemente vergognoso ed inspiegabile. I beni culturali siciliani alla deriva.
Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button