Archeologia e storia del territorio gelese

Gela La “New York del Mediterraneo” revisionata resta improponibile: da detrattori a preziosi suggeritori.

Le polemiche, giuste e legittime, sviluppatesi prevalentemente sui social, riguardo l’inesattezza dei contenuti storici del documentario animatoGela antica. La New York del Mediterraneo“, hanno portato gli ideatori del progetto a modificare alcuni degli strafalcioni e invenzioni storiche che caratterizzano l’originale composizione di questo contributo, che, come più volte espresso dagli organizzatori, ha come principale obiettivo la diffusione in ambito scolastico.
Dalla revisione di due, dei quattro, video pubblicati nella pagina di riferimento, “Gela le radici del futuro”, sono spariti gli assurdi riferimenti, totalmente inventati, al florido commercio del cotone di Gela in epoca greca verso Libano ed Egitto, ma non le olive “conciate”, non si ripete più il numero degli oricalchi, ora non più 24 ma pochissimi esemplari, Eschilo non è più gelese , lo è subito dopo “Apollodoro anche lui di Gela”, ma rispetto a chi?
Ecco le incongruenze prodotte dal tentativo impossibile di rettificare un lavoro nato e ideato malissimo. Il teatro è sempre a forma di “anfiteatro” e di un’epoca incompatibile con la storia della città, i mandarini portati dagli arabi sono spariti, ma rimangono le assurde e improponibili piramidi siculo-centroamericane . Totalmente modificata la parte che riguarda Archestrato, non ha più la paternità delle sarde a beccafico, come ampiamente dimostrato dagli articoli che abbiamo precedentemente pubblicato , i pesci, adesso, proprio come indicano le fonti da noi citate ,sono cotti avvolgendoli nelle foglie e non nella polpa dei fichi. Una bella soddisfazione aver avuto la conferma di essere nel giusto , soprattutto dopo essere stati trattati alla stregua di detrattori e di gente poco informata .Non pretendiamo certo una citazione nei titoli di coda del documentario modificato, magari al posto dei grandi professoroni e storici, citati, ma mai nominati, dal Signor Jacopo Fo nel corso delle polemiche seguite alla prima pubblicazione dei video, ma umili scuse, se non nei nostri confronti, almeno verso i gelesi, la cui storia è stata stravolta, e delle 20.000 visualizzazioni, di cui gli ideatori del documentario animato si vantano, non sanno che nella gran parte dei casi chi ha visualizzato, sta ancora ridendo per le assurdità che questa produzione e la sua consulenza storica, hanno propinato al pubblico, ma poco importa, evidentemente contano i numeri e non la qualità o la reazione del pubblico, fischi o applausi è sempre un successo.
Le visualizzazioni quindi per gli organizzatori del progetto “Gela le radici del futuro” sono motivo di vanto, nessun pensiero ai malcapitati che hanno condiviso i contenuti, prendendoli per buoni e contribuendo a diffondere ulteriormente gli orrori e le invenzioni storiche proposte dal documentario animato.
Senza peccare di presunzione, possiamo affermare di aver istruito chi pretendeva di istruirci e di aver impedito, a chi era convinto di far passare certe aberrazioni storiche come dato inconfutabile e verità assoluta, di andare oltre. La visione di questi due primi video, rivisti e corretti, non è sufficiente a farci cambiare idea sul lavoro nel suo complesso: il contributo animato, anche così corretto e revisionato, non è proponibile per la diffusione scolastica e ha scarsissima pertinenza storica con Gela e con il suo territorio, gli ideatori farebbero bene a rifarlo completamente, cambiando soprattutto consulenti storici.
Non è elegante e rispettoso correggere certi assurdi strafalcioni e poi riproporre nei titoli di coda la stessa consulenza storica, vanno riconosciuti i meriti, ma altrettanto i demeriti, e non troviamo giusto che i responsabili della diffusione di così tante assurdità compaiano in un contributo storico dedicato alla città ,celando in questo modo le loro non adeguate competenze in campo storico e archeologico.
Vedremo come faranno ad eliminare i riferimenti ai rinoceronti pelosi, agli uomini di Neanderthal ed agli abitanti della Sicilia di oltre 10.000 anni fa che, secondo narrazione e illustrazione del documentario animato, vivevano nelle tombe dell’età del bronzo, anacronismo assurdo.
Abbiamo avuto ragione una prima volta ed anche in questa occasione crediamo di non essere in errore, per questo motivo proponiamo agli ideatori del progetto, di rifare tutto il lavoro, cambiando oltre al titolo, soprattutto consulenza storica.
Abbiate inoltre la bontà, e soprattutto l’umiltà, di fermare la diffusione del vostro lavoro animato, che tra tutti i difetti, ne ha uno che non può essere corretto, cioè quello di avere l’ambizione di voler raccontare la storia della città senza poi raccontarla, la storia di Gela nel cartone animato non è presa in considerazione.
Jacopo Fo nei giorni che hanno preceduto l’uscita del cartone animato, in riferimento alla storia di Gela, poco conosciuta, così si è espresso : “un passato che è poco conosciuto sia dagli studenti che dagli adulti“, con molta umiltà aggiungiamo, pure da lui medesimo, dal resto degli organizzatori del progetto e soprattutto dai consulenti storici a cui si sono rivolti per compiere questo “capolavoro ” di divulgazione storica e scientifica.
All’assessore Malluzzo, pieno di entusiasmo nella presentazione del contributo animato, che ha definito strumento importante per conoscere bene la storia della città, suggeriamo di ritirare il patrocinio del Comune, ricordando che questo, come gelesi, ci rappresenta tutti e tutti potrebbe esporre al ridicolo.
Caro assessore ritiri questo patrocinio, del resto lei, ovviamente non è assolutamente una colpa, sconosce la storia della città, che in qualità di assessore rappresenta, ricordiamo il sollecito fatto dallo stesso in dipartimento a Palermo della riapertura dell’inesistente “mercato etrusco di Gela”; si fidi, non ci siamo sbagliati sui contenuti dei video e abbiamo la pretesa di essere nel giusto anche in questa circostanza.
L’ente che ha finanziato questo progetto, Eni, è libero di fare, in quanto committente ,quello che ritiene opportuno, ci dispiace certo per la diffusione di un lavoro che nulla ha a che vedere con la storia della città, ma il Comune di Gela non può esimersi dal ritirare il patrocinio, diversamente la cosa andrebbe ad aggiungersi alla sfilza di brutte figure che questa amministrazione ha inanellato. Potranno anche arrivare orde di turisti dopo la diffusione di questi video,  potrà lo stesso risultare campione mondiale nei “notissimi web festival”, in questa circostanza sarebbe chiaro a tutti che consistenza, onestà e trasparenza di giudizio potrebbero avere queste commissioni mondiali.
Meraviglia pure l’immobilità, tranne quando si tratta di fare allegre e gratuite gite per” il bene della città”, dei rappresentanti dell’opposizione e delle varie commissioni, inutili a questo punto, del turismo o della cultura. Siamo stati fatti passare per delatori, per sapientoni , per soggetti ridicoli, quando ,insieme a tanti gelesi, abbiamo fatto notare strafalcioni e incongruenze, adesso, davanti all’evidenza, i nostri suggerimenti sono stati presi in considerazione.
Ritirate questi video, rifate il lavoro, appoggiandovi questa volta a figure professionali in possesso di competenze reali , se per questioni economiche questo non è possibile, offriamo gratuitamente la nostra disponibilità e le nostre limitate, ma corrette, conoscenze. Siamo disposti a fare questo purché si eviti ulteriormente di diffondere certi contenuti che non onorano la storia della nostra città.
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