Rubriche

“Amerai il tuo prossimo come te stesso”

Rubrica ad ispirazione cattolica a cura di Totò Sauna

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Mc 12,28b-34

Come si ama Dio ? in questo brano del vangelo Gesù ci indica, senza mezzi termini, come fare, senza scorciatoie, senza discorsi filosofici, cari  a coloro che  parlano e poi parlano ma non amano. Come gli scribi che interrogano Gesù. Conferenzieri, esperti di libri, sapienti e dotti. Cristo non ci dice che, per essere suoi discepoli, dobbiamo sapere la Divina Commedia a memoria o tutti i versi della bibbia. Ci ricorda  di amare. Con questo non voglio dire viva l’ignoranza. Assolutamente no. Non mi fate dire cose che non voglio. Ma, non mi piacciono,  chi di questa sapienza, ne fa un potere e si sente al di sopra di tutti. Cristo, invece ,ci fa capire che è un Dio geloso. Di chi? Di me e di te fratello o sorella che leggi. Ci vuole tutti per sé. Non ci vuole dividere con nessuno. Con la famiglia. con le mogli e mariti e figli, le squadre di calcio. Ci vuole tutti per sé. Dobbiamo amarLo con tutte tutte le nostre forze. E poi amiamo il nostro prossimo come noi stessi.  Sembra un carico eccessivo. Non è cosi. Dobbiamo avere la forza, caro lettore, di volgere sempre lo sguardo a Gesù. Dire sempre un Si forte a lui. Con  tutto il nostro  cuore, con tutta la nostra anima, con tutta la nostra mente e con tutta la nostra forza e poi piano piano ci verrà facile tutto. Trovare Gesù in ogni attività che facciamo, in ogni esperienza, in ogni attività lavorativa. “ Gesù ti ringrazio perché mi dai la forza il tempo per fare questo”. Guardate che tutto si trasforma e anche le attività più semplici o le più umili acquistano un altro significato. Anche nelle esperienze più dolorose. Vedere in ogni momento la presenza di Gesù. Ci viene difficile. Non ce la facciamo. Viviamo una vita in cui siamo pronti sempre a “scusarci”.  Siamo bravi a uscire fuori Gesù dal cassetto quando serve. Per farci sembrare più bravi. Per farci nascondere la sozzura che c’è nel mio cuore. Troviamo sempre un motivo giusto, per giustificare un nostro comportamento. La colpa non è nostra ,ma degli altri. La colpa del tempo, del capo, della suocera, dell’aereo in ritardo, potremmo continuare all’infinito. Centinaia o migliaia di cause che ci giustificano. Ci leghiamo a discorsi tipo “ se non ci fosse stato questo o quello a quest’ora chissà”.Cosi ogni giorno, ogni momento, la colpa non è mai nostra. Noi, ai nostri occhi siamo perfetti. Non sbagliamo mai. Questo atteggiamento lo teniamo sempre, anche davanti a Gesù. Non abbiamo dubbi. La colpa, forse, è anche sua. Se qualche  volta sbagliamo e perché ci ha fatto cosi, invece, di essere più alti o più larghi o più stretti. Più grossi o più magri. La verità è che Gesù ci vuole “noi stessi”. Sempre. Con i nostri limiti e difetti. Cosi come siamo. E la cosa sorprendente quale è? Che ci ama cosi grossi e magri, alti e bassi ,nervosi e calmi. Ma vuole che davanti a Lui prima di tutto apriamo  il nostro cuore. Che ci abbandoniamo a Lui completamente. Senza riserve. Convinciamoci che il segreto della felicità sta nell’aprire o meglio spalancare il nostro cuore a Lui. Metterlo al primo posto nella nostra vita. Iniziamo, cosi, un cammino di crescita. Non solo religioso, ma anche personale. Per  diventare persone vere, quelle che non si nascondono dietro un dito o dietro una menzogna. Non abbiamo bisogno di niente se,  per me e per te, la cosa più importante è andare  davanti al Signore “Veri”. Non è una cosa facile. Viviamo in una società o mondo, chiamiamolo come ci viene comodo, che sta attenta alle apparenze, alle maschere .  Essere veri, non è, quindi,facile. Per riuscirci dobbiamo fare un esercizio quotidiano. Per iniziare questa “dolorosissima operazione” è necessario un tempo imprecisato. Un giorno, un decennio, una vita intera. E non abbiamo la certezza di riuscirci, la sicurezza. Ma questo è il cammino. L’inizio è quello di gettare le maschere e riconoscersi per quello che siamo. Siamo  persone con tanti pregi, con tanti propositi più o meno buoni, con tante speranze, quasi sempre legittim,e ma anche terribilmente  falsi, ipocriti ,che cerchiamo di mettere la manina dietro la schiena dopo aver aperto il vasetto di marmellata. Non scoraggiamoci, apriamo il nostro cuore a Gesù. Apriamolo, non abbiamo paura e diciamocelo senza vergogna “ Signore siamo peccatori,siamo deboli, vogliamo fare tante cose, correre  sempre di più, ma ci accorgiamo che senza di Te senza il Tuo aiuto non ce la facciamo.” E abbandoniamoci al Lui. Mettendolo al primo posto nella nostra vita. E se riusciamo avremo la forza di amare l’altro. Di diventare 1 con lui. Senza Cristo, il nostro cuore è pieno di orgoglio pieno di “io” e non c’è posto per il “noi”. Con Lui nel cuore inizieremo pure a volerci bene di più. Ad accettarci

Buona Domenica

Totò Sauna

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