Rubrichesalute

Aberrazioni alimentari.

Di Dott. Paolo Scicolone – consulente alimentare

L’alimento è la più efficace forma di comunicazione fra l’ambiente esterno e il nostro organismo.

Raccoglie in sè un messaggio chimico, fisico, energetico e lo organizza in modo riconoscibile dal nostro apparato digerente che, non per caso, sembra essere talmente sviluppato da avere quasi un proprio cervello. Molti identificano l’intestino col cervello, infatti. Talmente raffinato nel funzionamento che risponde a stimoli di ogni tipo, meccanici, termici, chimici e persino emotivi. Chissà quanti, infatti, si sono accorti che prima di un esame, in un periodo di nervosismo, in giorni di innamoramento subiscono ripercussioni fastidiose, dolorose, o piacevoli proprio in quella zona del corpo?.

Una parte del nostro corpo che ha il compito di riconoscere, selezionare, proteggere, scartare, trasformare, regolare, ospitare e favorire numerosissime colonie di batteri simbionti, ostacolare formazione di batteri patogeni, inviare segnali al cervello, al fegato, al pancreas, agli altri organi.

Dotato di un linguaggio molto raffinato che sa rispondere alla perfezione agli stimoli inviati attraverso un alimento e predisporsi al meglio per l’accoglienza ed il lavoro.

Tutta questa premessa non è un semplice uno spot all’intestino. E’ utile a capire che, talmente tanti e vari sono i meccanismi che regolano la nutrizione, che quando vedo diete calcolate al grammo o alla caloria mi si contorce l’intestino, per l’appunto. Caloria? Grammi? Per far funzionare una caldaia forse è un utile calcolo. Per far funzionare la natura NO, se non si valutano le innumerevoli informazioni a monte.

E siccome ancora vanno per la maggiore le pigrizie intellettuali derivate da concetti vecchi ma comodi, gestibili con un banale software di poche migliaia di euro con stupendi aggiornamenti annuali del database e delle modalità operative, è necessario che si riprenda continuamente il dibattito.

Da quando esiste il mondo non esiste essere che conta grammi e calorie, ma cerca, semmai, ed in questo l’intestino è il maggiore attore, un continuo equilibrio fra se stesso e le condizioni esterne. Non si nutre né troppo né poco, se si nutre poco si adegua con cambiamenti metabolici e se si nutre troppo fa la stessa cosa. Ogni essere sa cosa mangiare, quanto mangiare, tranne il più intelligente fra tutti gli esseri, l’uomo, vittima dell’ingordigia, della guerra alla natura, del mercato, di una scienza anti vita e di stili di vita corrotti imposti dall’esterno che producono aberrazioni o Brands nutrizionali risolutivi, come, per citare la più famosa, la dieta mediterranea (inventata lontano dal mediterraneo, tra l’altro).

E quindi? Se già basterebbe una ripetuta diversità di masticazione o stati d’animo alterati per produrre momentanee risposte diverse dell’organismo, figuriamoci interi ambienti alterati, intere abitudini alimentari sradicate e sostituite con robe che i Maestri del mercato globale ci spacceranno per buone e salutari (rassegnatevi, mangerete insetti! Io no). Oppure l’uso di cibi che, con la scusa di dover resistere a quel parassita talmente forte che ancora provoca gioie economiche intense a chi l’ha selezionato e modificato, vengono modificati nel DNA, la parte più intima delle strutture biochimiche, per renderlo capace di non farsi sfiorare dal parassita. E con noi come è cambiato? Gli abbiamo cambiato il cuore, la voce, il colore. Il nostro corpo è in grado di riconoscerlo ancora? E di utilizzarlo bene? Se vostra figlia cambia voce ci metterete un po’ a riabituarvi. Dovete ritarare su quelle frequenze le vostre “antenne” uditive. E anche il corpo deve ritararsi su nuove frequenze (concetto che va approfondito)

Siamo in continuo, voluto ed imposto squilibrio. Un corpo in equilibrio sa adattarsi a cambiamenti, so scegliere i cibi più adatti, sa gestire le quantità , sa raggiungere le forme estetiche e le condizioni di salute migliori possibili. E quindi dare un elenco di cibi  con quantità di calorie, anziché informazioni e stimoli, è innaturale e inutile, oltre che stressante per chi vi si sottopone.

In figura un esempio di insensatezza presa da internet. 5 pasti (altro residuo di concetti superati, ne parleremo in seguito), conteggio calorico, grammature. Addirittura nel pasto intermedio o un frutto o una mandorla. Una mandorla!!! UNA MANDORLA! Per farci che?

 

 

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