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4,5 milioni targati cultura per ristrutturare.

Comunicati, post sui social, commenti. L’amministrazione in questa settimana rovente di ferragosto è impegnata a comunicare ovviamente via social ma anche con comunicati piccati.

Come il vice sindaco, NON PIÙ TARDI DI IERI, che informa i suoi follower che “hanno portato a casa un altro finanziamento per anziani e persone con difficoltà ambulatorie”. Bene, bravi, ma.

Avete abituato i vostri seguaci e purtroppo anche noi, utilizzando annunci e “le cose fatte” dai vostri profili personali e non da quelli istituzionali, come se fossero cose private. Già sento, “ma che scrive, chi lo legge, ma chi crede di essere, volevo solo fare una comunicazione urgente alla cittadinanza”. Il parere comune del cittadino, non degli adepti, è che troppi annunci, senza vedere nulla di concreto, è fuffa, nulla, tempo perso.

Oppure come l’assessore al bilancio, che piccato, risponde al consigliere di opposizione, che i 4 milioni e passa per la cultura per il 2023 sono per: nel dettaglio (fonte comunicato dell’assessore LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO)

importo di € 4.451.000,00 solo le seguenti voci:
€ 3.500.000,00 “Ristrutturazione Edificio ex Dogana – Lungomare”
€ 600.000,00 “Restauro e Consolidamento Chiesa San Rocco
€ 330.000,00 “Rifunzionalizzazione Granai Palazzo Ducale”
€ 21.100,00 “Spese in conto capitale”

e non bensì per attività culturali, forse previsto con l’ultima voce.

Detto ciò noto che, una chiesa non manca mai, ma è un parere personale e che ancora una volta ci informano, come già detto per il vice sindaco, avremo, faremo, avvieremo.

Concludo e informo che ci sono due zone della città, via Niscemi e viale Mediterraneo che ancora lampeggiano in attesa del termine lavori, annunciati e pare non si veda luce (la dopo ferragosto vedrete che cominceranno a spron battuto) . Ma auspichiamo, invece, di fare post e comunicati, sarebbe opportuno che produceste documenti, atti formali, contratti, nomi di ditte, gare ecc ecc….. Annunciare e basta ci lascia insoddisfatti e non solo a noi, visto che di produzione ne vediamo davvero poca.

 

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