Politica

Zappulla (PdF): silenzio delle associazioni cattoliche sul DDL Zan: siamo noi in minoranza”

Gela – “Non mi stupisce la posizione politica dell’ Associazione nazionale ‘Pari opportunità’, così come non mi stupisce la forza mediatica pro DDL Zan, il silenzio delle associazioni cattoliche”. Arriva immediata la riflessione del coordinatore cittadino del Popolo della famiglia di Gela, alla notizia della sottoscrizione della proposta di legge Zan da parte del Comitato pari opportunità di Gela. “Deduco da queste prime battute che siamo noi in minoranza, siamo noi la parte debole e vulnerabile, siamo parte di quelle persone che la Costituzione Italiana deve garantire, e garantire l universalità della norma, ossia l’applicabilità della legge nei confronti di ogni cittadino.

Ma trovo surreale e anche offensivo, in un momento così grave per la vita degli italiani, che il Parlamento sia impegnato martedì a varare una legge per punire il reato di omotransfobia. Una parola che già nel suono è assurda. Giro alla larga dagli scalmanati e dai fanatici e provo a ragionare su questa legge firmata da Alessandro Zan che sintetizza ben cinque proposte in merito, tra cui spiccano quelle di Ivan Scalfarotto e dell’ineffabile Laura Boldrini.
La legge prevede “la punibilità per atti discriminatori sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”; punisce “l’odio omotransfobico”, inclusa la misoginia. E come ciliegina sulla torta istituisce un’ennesima giornata nazionale dedicata agli LGBT. Non riprenderò la posizione dei Vescovi italiani contro questa legge liberticida, non riporterò le opinioni contrarie dei sovranisti e non ripeterò la battaglia di Pro Vita e Famiglia e di quanti sono scesi in piazza a Roma davanti al Parlamento in difesa della libertà e della famiglia. Questa norma si salda con le precedenti leggi Mancino, Fiano, Cirinnà & C. tra antirazzismo e antifascismo per rinchiudere la società in un perimetro di filo spinato.
In primis è un oltraggio al diritto oltre che alla Costituzione, perché fondamento della Legge è l’universalità della norma, ossia l’applicabilità della legge nei confronti di ogni cittadino; mentre questa legge, come alcune sue precedenti, stabilisce una tutela speciale per alcune minoranze o categorie.
In uno stato di diritto chiunque offenda chiunque, lo mortifichi, lo minacci e lo aggredisca, è passibile di condanna commisurata al reato compiuto. Non se esprime opinioni critiche, ma solo se diffama, calunnia, insulta. Ci possono essere aggravanti o attenuanti specifiche, stabilite dal giudice, ma è una mostruosità giuridica stabilire che la violenza o l’insulto a un gay, a un trans, a una donna, a un nero, a un islamico sia “più reato” dello stesso insulto o violenza a un bambino, a un vecchio, a un genitore, a un cristiano, a un italiano, a una persona qualunque. La forza della legge è nella sua universalità, non prevede categorie privilegiate o più tutelate rispetto ad altre.
Invece dovremo dedurre che un reato contro un gay (o un trans) vale doppio rispetto a un reato contro un etero (o un cittadino maschio senza connotati particolari). Anzi in alcuni casi diventa reato solo se riguarda un gay o un trans. Un principio aberrante che è l’anticamera della subordinazione del diritto all’ideologia, della giustizia al politically correct. L’ideologia ugualitaria demolisce l’uguaglianza e l’equità.
Stabilire la tutela speciale di quelle categorie è poi un attacco alla vita comune e alla realtà naturale e civile. Una società giusta, sana, a misura d’uomo, riconosce e tutela la realtà naturale, sociale e famigliare, pur lasciando a ciascuno la libertà di vivere la propria vita, avendo come limite solo il rispetto delle leggi. Ossia tutela la famiglia, cellula primaria della società, le nascite e i nascituri, le tradizioni civili e religiose, la natura umana, da salvaguardare come le piante, l’aria, l’acqua e gli animali. Poi sul piano individuale e privato ciascuno è libero di vivere come ritiene, senza interferenze di alcun tipo, seguendo le proprie inclinazioni sessuali, sociali, culturali. Qui siamo invece all’esatto capovolgimento.
Una legge liberticida di questo tipo prevarica sulla democrazia e sulla libertà perché alcune minoranze hanno priorità rispetto alla maggioranza della popolazione e agli usi e costumi di un popolo adottati da sempre. Gay e trans hanno tutele speciali, giornate speciali, si configurano perfino reati d’opinione speciali se si esprimono giudizi critici su di loro. Nessuna legge speciale tutela invece la famiglia, la procreazione, gli eterosessuali. Tutto questo pur essendo inconcepibile avrebbe una tenue ragion d’essere in un paese dove fossero discriminati omosessuali e affini; ma da noi, ogni giorno, si palesa la presenza pervasiva e intollerante di lobby gay al potere, al governo, in Rai, nell’informazione; intere reti tv condotte da militanti LGBT. Quindi stiamo parlando di una legge a tutela e gloria di una minoranza al potere, non emarginata o perseguitata…
Visto che ci siamo, attenti a denunciare pure i casi di covid-19 tra i migranti se non volete essere accusati di razzismo in basi alle leggi cugine a quelle sull’omotransfobia.
È chiaro che questa politica nazionale che europea ha messo in campo linee guida per favorire leggi a favore delle LGBT, sfavorendo la famiglia naturale, i suoi componenti familiari, aziende con amministratori etero (vedi l ultimo bando per finanziare aziende solo LGBT) etc…si evince chiaramente la chiara ossessione nell imporre la cultura del pensiero unico e globale.
Secondo la nostra opinione dovremmo veramente lavorare per la democrazia e uguale giustizia per tutti, bambini, anziani, famiglie, uomini, donne, omosessuali, ma non su questa logica folle, ma creando norme per poter convivere senza nessuna distinzione, una legge che garantisca tutti i cittadini”.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button