Politica

Zappulla e Messina riconfermati nella dirigenza nazionale del Popolo della Famiglia

Gela – Nel corso del congresso nazionale del PDF svolto nei giorni 12-13 Settembre a Pomezia( ROMA), vengono riconfermate le nomine nella dirigenza nazionale per Renato Messina e l’ attuale coordinatore di Gela Emanuele Zappulla, quest’ultimo presentato nella mozione della segreteria nazionale come coordinatore regione Sicilia, votato all’unanimità per il grande impegno svolto in questi anni sia nel territorio locale che regionale e per gli ottimi risultati elettorali delle ultime amministrative ed elezioni europee, con un elettorato locale che sfiora il 10% dei voti. Renato Messina dichiara altresì che il PdF è veramente un movimento rivoluzionario per questi tempi dove mette al centro la famiglia nella crescita economica del paese, abbiamo pronte due mozioni da presentare al governo regionale a sostegno delle famiglia, reddito di maternità per contrastare la denatalità, e il quoziente familiare, meno tasse alle famiglie numerose, più figli, meno tasse.

Emanuele Zappulla continua “ partendo dalla Costituzione: no al referendum e applicazione articoli sulla famiglia”
Con l’approvazione pressoché unanime della mozione “Per andare al governo del Paese” (due le astensioni), il congresso nazionale del Popolo della Famiglia ha rieletto per il prossimo quadriennio Mario Adinolfi presidente del partito: vicepresidente e coordinatore nazionale sarà il campano Nicola Di Matteo, segretario nazionale il lombardo Andrea Brenna, vicesindaco di Grandate (Como). Adinolfi ha dedicato alla “difesa della Costituzione” la sua rielezione: “Si parte subito con la battaglia per il no al referendum, accompagnata a quella per la piena applicazione degli articoli della Carta riguardanti la famiglia”. Adinolfi dal palco congressuale ha poi sottolineato il no al ddl Zan. commentando il tragico fatto di cronaca di oggi a Acerra: “La persona che ha ucciso sua sorella è un assassino, se davvero l’ha fatto per ragioni legate all’orientamento sessuale del fidanzato di lei allora il codice prevede anche l’applicazione dei motivi abietti e futili, che fanno scattare le aggravanti. Ma non si sia così sciacalli da collegare a un dato emotivo la propaganda a favore del ddl Zan sulla omotransfobia, che nulla aggiungerebbe al profilo penale del caso in oggetto. Quel ddl serve solo a contrastare opinioni sgradite ed è figlio di una modalità violenta e totalitaria di regolare i conflitti tra idee diverse”.
Siamo molto vicini alle problematiche del territorio di Gela, e sappiamo benissimo le difficoltà avute quest’anno nel governo locale, c è tanto da lavorare e tanto da cambiare, soprattutto il modo di porsi nella politica, bisogna cambiare approccio e mentalità, una mentalità che stenda a cambiare, bisogna lavorare dentro i partiti e formare i politici dentro una programmazione strutturale.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button