Politica

Crisi Pd – sindaco: o dentro o fuori

Gela – Ogni occasione è buona perchè Gela resti ingessata fra un’attesa ed un’altra. Prima si aspetta questa o quella elezione, poi si aspetta il Tar. Nel caso specifico per risolvere il problema dell’assessorato del Pd si aspettava il pronunciamento del Cga, che però pur avendo discusso il ricorso si è riservato di depositare la sentenza fra due o tre settimane. Un mese forse. Quanto deve durare una crisi, dunque. Dal canto suo il Pd non può risolvere nulla da solo. Si riunisce il direttivo ma non conclude nulla. Che può concludere senza l’iniziativa del primo cittadino? Tutto nasce quando l’assessore Grazia Robilatte, alla vista di aziende pronte a prendere subappalti per la pulizia delle strade ha rimesso le deleghe nelle mani del partito. E da allora la situazione è rimasta nel limbo. Nel corso del vertice del 5 giugno il PD aveva  presentato un ventaglio di richieste considerate fondamentali: la costituzione di una cabina di regia composta da un rappresentante per ogni gruppo della formazione ibrida che ha dato vita alla maggioranza e che mantiene la propria identità. L’ organismo dovrebbe riunirsi una volta al mese per le verifiche periodiche che mantengono gli equilibri ed evitano le prese di posizione. Ha chiesto che il sindaco convocasse una riunione di maggioranza finalizzata a rinvigorire l’azione amministrativa, che secondo i Dem non rispetta i programmi il principio di condivisione nelle decisioni che non sarebbe stato osservato; poi ha parlato di una possibile nuova rimodulazione delle deleghe. Il sindaco ha preso appunti.  ‘Vi farò sapere’. Ma non si è saputo più nulla. Domani dovrebbe essere il giorno della verità: o dentro o fuori. Il Pd vuole una decisione, altrimenti potrebbe anche decidere di lasciare la maggioranza. Ma tutto è ancora da vedere.

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