Politica

Un buona idea: “serve un centro d’eccellenza sulle malformazioni”

Gela – La notizia è vecchia di almeno dieci anni, forse 20. Il picco delle malformazioni lo abbiamo vissuto nel 2000, come anche la notizia del treno che impiega cinque ore per la tratta Gela Catania. Però quando arrivano le testate nazionali l’attenzione sembra più alta. Ed è così le anche le testate locali riprendono i temi come se fossero nuovi. Ci riflettono anche i consiglieri comunali Savive Sincero e Rosario Faraci:

 “Abbiamo letto  con particolare attenzione il recente articolo sulle malformazioni a Gela riportato dall’ Espresso del 14 Marzo 2021 – scrivono – e abbiamo soprattutto ascoltato le frasi del Dott. Rinciani, il quale non smetteremo mai di ringraziare per l’immenso lavoro che svolge. Il dato che non può non saltare agli occhi è che l’incidenza di malformazioni presenti nel nostro territorio sono circa più del doppio di quello europeo. A peggiorare la situazione è il fatto che le famiglie costrette a vivere questo dramma devono scontrarsi con l’assoluta mancanza di strutture adeguate ed idonee che costringono ad ormai, purtroppo, famosi “viaggi della speranza”. Si parla di 445 in casi in meno di 15 anni, senza dire che questi dati non possono contare su un registro di patologie il quale darebbe sicuramente un quadro più dettagliato. Quello su cui dobbiamo puntare, ed è chiaro che non possiamo più girarci dall’altra parte, è sull’ esigenza di fare sinergia tra tutte le forze politiche e provare, come chiesto dal Dott. Rinciani a lavorare al fine di poter realizzare un centro di eccellenza. Ne condividiamo il pensiero e diamo la nostra totale e completa disposizione al fine di poter arrivare come da lui stesso definito a mettere in atto una “pacificazione sociale”. Oggi dobbiamo fare sentire la nostra presenza e soprattutto dobbiamo dare la nostra vicinanza a quelle associazioni che si battono per questo tema. Una buona idea si farà promotore per mettere le associazioni e le forze politiche attorno ad un tavolo e provare a dare le dovute e improrogabili risposte”.

 

 

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