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Ugl. un pasticcio il rinvio delle elezioni di secondo livello delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi siciliani.

“Il rinvio, l’ennesimo, delle elezioni di secondo livello delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi siciliani è la ciliegina non sulla classica torta, ma su un macroscopico pasticcio che si ripercuote sui lavoratori e sulla cittadinanza.” Ad intervenire, ancora una volta, su quella che ormai è la serie a puntate dell’ultimo decennio è il segretario territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci. “Neanche il miglior autore avrebbe mai immaginato un sequel così lungo e intricato, compresa la puntata di ieri sera andata in onda dall’Assemblea regionale siciliana che, temiamo, non sarà l’ultima. A questo punto siamo pessimisti anche su un lieto fine, poiché sugli enti di area vasta in Sicilia si sta navigando a vista da troppo tempo, mentre nel resto d’Italia le provincie sono già quasi arrivati al rinnovo degli organi dopo la prima elezione prevista dalla legge Delrio. Nella nostra regione non siamo riusciti né ad applicare serenamente la normativa nazionale, né a fare valere il principio dell’autonomia statutaria difendendo una norma (quella dell’elezione diretta degli stessi organi) giusta, il cui meccanismo è stato strenuamente sostenuto a livello Costituzionale dal precedente sindaco di Aci Castello che ha visto prevalere la sua ragione. Si è invece preferito rinviare di volta in volta, non facendo mancare la solita sfilza di commissari. In tutto questo stiamo assistendo ad un triste teatrino della politica, con scambi di accuse reciproche che continuano a far male allo sviluppo di amministrazioni che fino al 2014 erano il fiore all’occhiello della nostra isola. Se oggi il risultato è quello che gli enti di area vasta sono fermi, con poche risorse e con competenze non chiare, non è perché la colpa è degli uni o degli altri – evidenzia Musumeci. E’ una sconfitta di tutti, nessuno escluso, sulla quale dobbiamo fare ammenda cercando subito di trovare una soluzione al problema. Non si è votato quando si poteva fare e, adesso, non si potrà votare senza la giusta legislazione di supporto che la Sicilia potrebbe varare autonomamente, anche se a questo punto un rapido intervento normativo del Parlamento nazionale sarebbe quantomeno doveroso. In questo senso, quindi, ci rivolgiamo ai parlamentari nazionali e regionali perché, insieme, possano fare blocco per dare finalmente dignità alle Città metropolitane ed ai Liberi consorzi (ma perché in quest’ultimo caso non tornare come in tutta Italia al vecchio nome di Provincia, nel linguaggio comune mai andato in disuso per definire un territorio?). Riteniamo giusta l’elezione diretta degli organismi, anche per liberare i sindaci dei comuni capoluogo dall’obbligatorietà della funzione che, per loro, rappresenta un fardello aggiuntivo oltre la carica locale non certo agevole di questi tempi. Come Ugl di Catania – conclude il sindacalista – crediamo che anche in vista della sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il ruolo degli enti di area vasta non può essere marginale, avendo peraltro dovere di coordinamento dei comuni del territorio e soprattutto la diretta competenza su viabilità, infrastrutture, scuole, ambiente e turismo.”

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