Politica

Spostamenti, orari: le novità del nuovo decreto

Questo è quanto previsto nel dl approvato a tarda notte dal Consiglio dei ministri. Il decreto introduce anche altre disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da coronavirus. Nel periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, vi sarà il divieto in tutta Italia di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, sarà possibile solo per comprovate esigenze lavorative, di salute o emergenza. Come sempre sarà però consentito fare ritorno al proprio domicilio in ogni momento, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma. Nel fine settimana del 9 e 10 gennaio tutto il territorio nazionale sarà in zona arancione, con relative norme. Nel cuore della notte è stato dato l’ok al nuovo decreto anti-Covid che entrerà in vigore il giovedì 7 gennaio. Un semi lockdown quello che ci aspetta, e la riapertura delle scuole è stato uno dei temi che ha tenuto banco. Il ministro Dario Franceschini, in seguito agli scontri tra governo e Regioni avvenuti in giornata, aveva chiesto di rinviare la riapertura delle scuole almeno dal 15 gennaio. Sembra però che l’idea non sia piaciuta. Il premier Conte, la ministra Azzolina e le ministre di Italia viva erano infatti più orientati a far ripartire tutto già dal 7 gennaio.

Intanto, il ministro Francesco Boccia ha annunciato l’inasprimento delle soglie dell’Rt che serviranno per decidere le fasce gialle, arancioni e rosse. Secondo i nuovi criteri infatti, una regione con l’indice di trasmissibilità pari a 1 entrerebbe in fascia arancione, mantre scatterebbe la zona rossa se il valore Rt è pari a 1,25. La soglia è comunque stata abbassata di 0,25 in entrambi i casi. Il ministro Boccia ha spiegato che questa nuova classificazione è stata “condivisa da tutte le regioni perché tutti siamo d’accordo sulla necessità di far scattare immediatamente le misure più restrittive quando si va oltre l’1”.

Infine, per quanto riguarda l’attuazione del piano di somministrazione del vaccino contro il contagio da coronavirus, sono previste delle specifiche procedure per poter esprimere il proprio consenso alla somministrazione del trattamento, per gli ospiti di Rsa, che siano privi di tutore, curatore o amministratore di sostegno e che non siano in condizione di poter esprimere un consenso libero e consapevole alla somministrazione del farmaco.

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