Politica

Sicilia in fiamme: La procura indaghi.

Anche la riserva naturale integrale di Monte Conca, nei territori del Vallone fra Milena e Campofranco, pesantemente danneggiata dalle fiamme.

Un luogo straordinario, incantevole, tesoro di biodiversità, ricco di fauna indigena.

I piromani non guardano in faccia niente e nessuno. Le fiamme bruciano senza criterio tutto ciò che incontrano.

Venerdì 23 luglio, sotto gli occhi impotenti dei residenti dele zone limitrofe, molti dei quali in lacrime, si assisteva alla distruzione  di decine di ettari di terreni agricoli (oliveti e mandorleti) e di macchia mediterranea con conseguenti danni alla fauna residente (Aquila del Bonelli, altri rapaci, istrici, volpi, conigli, lucertola siciliana etc.).

Riserva naturale dal 1995, mai valorizzata, mai  veramente protetta dall’incuria, dalle aggressioni umane.

La cenere che oggi ricopre quei posti ci ricorda  non solo la presenza di pericolosi incoscienti capaci di arrecare danno a tutti, ma ancora una volta ci riporta alle colpe di istituzioni che si rifiutano di fare tesoro dei preziosi doni di questa terra. Incapaci, disattenti, forse portatori di interessi non coincidenti con la valorizzazione di patrimoni naturali. 

Personale insufficiente, impreparato, male addestrato, mezzi insufficienti ed obsoleti.

Il lavoro di prevenzione, di pulizia non viene effettuato. 

37 operai stagionali operativi, su turnazioni h24 e h 16 con competenza sui 9 comuni del vallone:Mussomeli, Acquaviva Platani, Sutera, Campofranco, Milena, Bompensiere, Montedoro, Villalba e Vallelunga Pratameno.

A rendere più difficile la gestione non è da trascurare l’estensione del territorio e lo stato della viabilità (strade provinciali ridotte a colabrodo) che non consentono la tempestività negli interventi: se una squadra a.i.b. da Valleunga Pratameno deve spostarsi a Montedoro per un intervento impiega più di un ora. Non è stata fatta nessuna opera di prevenzione incendi come i viali coprifuoco.

I militanti del movimento gran Sicilia delle sezioni locali si sono recati sul posto per documentare i fatti e portarli all’attenzione della Magistratura. Infatti è in preparazione un esposto alla Procura di Caltanissetta per sottoporre all’attenzione delle autorità giudiziarie i fatti affinché si valuti l’esistenza di una ipotesi di reato.

Il fastidioso fenomeno dei roghi sta distruggendo ricchezza, sta impoverendo intere comunità, sta costando tantissimo alla Regione in termini di spesa per l’intervento di Canadair che, ricordiamolo, non sono della regione ma di una ditta privata  ed hanno costi esorbitanti che sono a carico dei contribuenti locali. E in tutto questo sospettiamo ci sia una consistente convenienza di pochi.

Non si può lasciare scorrere impunemente queste profonde ferite all’ambiente, dopo che per lunghi periodi una ipocrita classe politica ci stordisce a mezzo stampa con fasulle buone intenzioni su politiche ambientali, conversioni ecologiche, cambiamenti climatici.

 

Paolo Scicolone

Vice presidente nazionale Gran Sicilia

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